Acrilico su tela

Pippo Galipò: Moderno Minosse, 2000.

L’opera appartiene alla mostra Stanze Remote, tenutasi alla galleria Orientale Sicula 7puntoarte di Messina nel 2010. L’esibizione  ospitava la produzione pittorica di Galipò dal 1996 al 2003, in una carrellata di immagini e temi organici alla visione di questo artista. Moderno Minosse si muove dentro la poetica espressionista, appassionata e perfettamente contemporanea del pittore.  Come evidenziato da Daniele De Joannon nel catalogo della mostra, Galipò è un artista militante e in aperta polemica con il mondo contemporaneo dal quale vengono gli spunti tematici e figurativi della sua arte.

Alfredo Santoro: Paesaggio Eoliano, 1988.

L’opera appartiene al gruppo presentato dall’artista in occasione della mostra “Collezione Privata. Pictura in Urbe” curata dal critico d’arte Lucio Barbera nel 1988. L’esposizione, corredata da un poderoso catalogo, raccoglieva artisti giovani e meno giovani del secondo Novecento messinese, con alcuni spunti di riflessione che rimangono ancora oggi validi. In questo senso, Paesaggio Eoliano può essere considerata un’opera abbastanza esemplificativa dell’articolata poetica di Alfredo Santoro, frutto di una personale rielaborazione di espressionismo, surrealismo e luminosità mediterranea.

Francesca Borgia: La spina nel fianco, 2007.

La tela appartiene al gruppo di opere della mostra Varchi, tenutasi nell’aprile del 2008 presso la galleria Fortuna arte.  Soggetto dell’opera è la penisola di San Raineri, la lingua di terra che chiude il porto della città di Messina. I greci chiamarono la città Zankle, proprio per la peculiare forma di questa lingua di terra, simbolo geografico e urbano inconfondibile, ancora oggi al centro di dibattiti e di progetti di riqualificazione che stentano a decollare. 

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