Foto Pietro Interdonato
L’ingegner Pietro Giuseppe Interdonato nasce a Torino nel 1860. Dopo il liceo Pietro si trasferisce prima a Napoli, dove frequenta il biennio di Ingegneria Civile, e successivamente al Politecnico di Torino dove conclude i tre anni rimanenti laureandosi in Ingegneria Civile il 31 dicembre del 1883. Tornato a Messina è reggente della Direzione dell’Ufficio Tecnico Comunale dal 1894 al 1902 e, seppur giovanissimo, fa parte della squadra che progetta l’acquedotto della città la cui realizzazione avviene nel 1905. Si tratta di una delle maggiori urgenze cittadine per porre un argine al propagarsi di malattie dovute alla scarsa igiene e all’inquinamento dei pozzi da cui si estrae l’acqua potabile. Nel terremoto del 28 dicembre 1908 subisce la perdita della moglie e di due dei quattro figli. Il periodico “Annali della Società degli Ingegneri e degli Architetti Italiani” del 15 Ottobre 1909 n.20 contiene un articolo dal titolo “La Catastrofe del 28 Dicembre 1908: Impressioni di un tecnico superstite” in cui racconta la sua esperienza di sopravvissuto ed esprime una serie di considerazioni sulla razionalità che dovrà possedere la costruenda città. Nel 1911 riprende la sua attività di tecnico ricevendo l’incarico di progettare la sede del Regio Liceo Ginnasio Maurolico le cui lezioni, in quel periodo, si tenevano in baracche di legno. La sede, prevista inizialmente in corrispondenza dell’isolato 328, era progettata in modo razionale e il progetto informato ai migliori requisiti d’igiene del periodo. Tuttavia, per questioni avulse dalla funzionalità dell’area, vennero più volte individuate altre sedi a seguito di confronti politici. Lo scoppio della prima guerra mondiale sortisce l’effetto di procrastinare ulteriormente l’edificazione del Liceo che viene più volte inutilmente sollecitata dall’Interdonato negli anni successivi. Pietro Interdonato muore a Taormina nel 1936.