Camillo Puglisi Allegra

Foto: 

Foto Camillo Puglisi Allegra

Tratto da Bertolami S. (a cura di), La Galleria Vittorio Emanuele III, catalogo della mostra fotografica e documentaria dell'ingegnere Camillo Puglisi Allegra, 23 dic 1996-23 gen 1997.
Foto Secondarie: 

Foto Camillo Puglisi Allegra

Tratto da Bertolami S. (a cura di), La Galleria Vittorio Emanuele III, catalogo della mostra fotografica e documentaria dell'ingegnere Camillo Puglisi Allegra, 23 dic 1996-23 gen 1997.
Biografia: 

Camillo Puglisi Allegra nacque a Messina nel 1884 e, laureatosi nei primi anni del XX secolo si trova ad operare durante la ricostruzione della città post terremoto del 1908. Nel corso della sua attività professionale opera in diverse città italiane anche se molte delle sue opere si trovano a Messina. Il suo linguaggio, conformemente al periodo di riferimento, faceva largo uso del metallo come mezzo espressivo che serviva a garantire solennità alla sua architettura. Puglisi Allegra rivede il liberty e lo codifica in una forma propria, con una certa tendenza alla monumentalità, accentuata dalle grandi proporzioni delle sue architetture. A Messina egli costruisce il Palazzo della Camera di Commercio e Borsa in cui la mole dell’edificio - in pietra bianca e intonaci a stucco di cemento - risulta stemperata dalla presenza di grate metalliche dal disegno fortemente articolato e prive di saldature, sono realizzate con piattine e quadrelli metallici utilizzando esclusivamente perni e fascette ribattute a caldo. A Messina Puglisi Allegra progetta anche altre opere, spaziando dall’edilizia residenziale (Palazzo Salvato, Villa Tricomi) all’architettura pubblica (R. Istituto Magistrale, Grand Hotel, Galleria Vittorio Emanuele III, Cavalcavia della Stazione Ferroviaria) agli edifici di culto (Chiesa di S. Clemente) all’architettura sanitaria (Casa di cura Cappellani, Ospedale dei cronici e Istituto del cancro con annessa Chiesa). Nel corso della sua attività possiamo notare un’evoluzione del linguaggio rispetto a quello adoperato per la Galleria Vittorio Emanuele II, che completa il quarto fronte di piazza Antonello sulla quale prospettano gli edifici del Municipio, delle Poste e della Provincia. Nel periodo fascista vediamo che evolve verso la purezza delle forme, rilevabile nelle modanature del Palazzo di Marmo - l’isolato 329 del PR di Messina - dove troviamo nelle cornici delle aperture semplici decorazioni a stucco cementizio che simulano l’impiego di marmi pregiati. L’edificio, costruito per conto della società di costruzioni PACE, riduce al minimo gli elementi decorativi affidando la figuratività dell’edificio ad una partitura delle facciate realizzata grazie all’impiego di stucchi cementizi lavorati a punta di diamante. In questo caso appare evidente come il suo linguaggio faccia riferimento ai materiali e ai dettagli delle decorazioni come elementi in grado di catalizzare in se stessi il senso dell’architettura di regime. L’architetto Puglisi Allegra muore a Roma nel 1961.

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