Biagio Belfiore

Il giornalismo e il teatro sono le due anime di Biagio Belfiore, che ha attraversato da protagonista pagine importanti della storia culturale messinese. Alla lunga militanza nella redazione del quotidiano «Gazzetta del Sud», di cui è stato cronista prima, poi caposervizio e infine vicedirettore, regalando ai lettori eleganti corsivi, ha affiancato collaborazioni con importanti testate nazionali, oltre a ricoprire l'incarico di consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia per tre anni e quello di consigliere dell'Ordine nazionale per nove anni. La grande passione per il teatro, condivisa con la moglie Anna Moleti, lo ha spinto a dedicarsi alla scrittura drammaturgica e a cimentarsi con la regia. Molte le commedie che ha firmato, alcune delle quali messe in scena da grandi nomi del teatro italiano, come Romano Bernardi (Quel cosiddetto onore), Andrea Camilleri (Merli e Malvizzi), Leonardo Bragaglia (La passione del ragioniere Speranza), Paolo Gazzara (L'ultimo viaggio di Luigi Pirandello). Ma tra i suoi lavori spiccano soprattutto la riduzione teatrale del capolavoro letterario di Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo, messa in scena da Franco Enriquez, e del monumentale romanzo darrighiano Horcynus Orca, per la regia di Roberto Guicciardini. Nei panni di regista, ha allestito, tra gli altri, Il berretto a sonagli di Pirandello. Molti i riconoscimenti ottenuti da Belfiore sia come giornalista che come autore teatrale, tra i quali il Premio Calabria, il Premio Salvatore Di Giacomo, il Premio Adolfo Celi. Messina lo ha ricordato, nel 2012, con l'intitolazione di un tratto di lungomare, sul viale della Libertà.