Foto Profilo Domenico Cicciò
Intellettuale poliedrico, originario di Nicosia ma messinese d’adozione, Domenico Cicciò è stato giornalista, scrittore e critico letterario. La sua attività artistica, che matura a confronto con le grandi personalità del milieu culturale contemporaneo, comprende testi teatrali e poetici e si affianca a quella di fine studioso: Cicciò si è occupato di Verga, è stato autore di ricerche dantesche e ha prodotto studi su Brancati, Croce, Pitrè, oltre al saggio Tre poeti paralleli, dedicato a Foscolo, Browne, Gray, e ad una indagine critica sulle opere di Domenico Tempio. La passione per la letteratura si riversa nel lavoro giornalistico, svolto come redattore della pagina culturale del quotidiano messinese «Gazzetta del Sud» e come responsabile della «Gazzetta Letteraria», che faceva ogni settimana bella mostra di sé nelle vetrine dell’Einaudi. Su quelle pagine Cicciò ha ospitato grandi personalità del tempo, come Lionello Fiumi, Walter Mauro, Guido Ceronetti, Leonida Repaci, insieme a Licciardelo, Raya, Amoroso, Lo Curzio, Longo, Profeta, Morabito, Villaroel. A questi nomi vanno aggiunti quelli di intellettuali e artisti con cui Cicciò stringe rapporti di amicizia, come Pasolini e i conterranei Piccolo e Quasimodo. Sergio Palumbo ricorda come il poeta premio Nobel, che parteciperà al dibattito sul carteggio scomparso di Verga animato da Cicciò nel 1967, fu al centro del dibattito sulla “primogenitura” della lingua italiana promosso dalla «Gazzetta Letteraria» insieme al critico e musicologo Marcello Passeri e al poeta Nino Pino Balotta. Cicciò fu anche membro dell’Accademia della Scocca, animata a Messina da Pugliatti, Vann’Antò e Antonio Saitta, e collaboratore di riviste di rilievo quali «La Fiera Letteraria» e «L’osservatore politico-letterario». In suo onore, dal 1985 al 1989 venne promosso su iniziativa di Mario Rappazzo il Premio “Terza Pagina”, assegnato, tra gli altri, ad Ajello, Bufalino, La Capria, Barberi Squarotti, Corti e Porzio. Oggi, Messina lo ricorda con l’intitolazione dell’Anfiteatro de Palacultura, avvenuta su proposta dell’associazione peloritana “Antonello da Messina”.