Nel linguaggio informatico, il termine “kernel” costituisce il nucleo di un sistema operativo. Analogamente Kernel Festival è una piattaforma internazionale che mira, attraverso la realizzazione di diverse iniziative e manifestazioni, a promuovere le espressioni artistiche contemporanee legate al digitale e alle nuove tecnologie. La piattaforma valorizza inoltre il patrimonio storico artistico territoriale, avvicinandolo alla cittadinanza, al pubblico giovane e all’utenza internazionale.
Nel linguaggio informatico, il termine “kernel” costituisce il nucleo di un sistema operativo. Analogamente Kernel Festival è una piattaforma internazionale che mira, attraverso la realizzazione di diverse iniziative e manifestazioni, a promuovere le espressioni artistiche contemporanee legate al digitale e alle nuove tecnologie. La piattaforma valorizza inoltre il patrimonio storico artistico territoriale, avvicinandolo alla cittadinanza, al pubblico giovane e all’utenza internazionale. Il Kernel Messina fa parte della rassegna sperimentale Ottoeventi per la costituzione del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea ARCO. Organizzata dall’ATS formata da Comune di Messina (capofila), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl, in collaborazione con AreaOdeon, finanziato dal PO-FESR 2007 – 2013, linea di intervento 3.1.3.3.3. La manifestazione, preceduta da un lungo periodo di preparazione, ha avuto luogo il 4 e 5 Settembre presso tre sedi: Piazza Duomo, sede del Videomapping della cattedrale, La Fiera di Messina, sede di installazioni e concerti, e il Palacultura, dove, nei due pomeriggi precedenti agli eventi, si sono tenuti dei public talk con artisti locali e partecipanti al Kernel. Il Festival, che per la prima volta ha fatto tappa a sud, ha letteralmente ammaliato la città. Gli otto artisti che hanno realizzato il video mapping della facciata della cattedrale di Messina hanno interpretato con il loro peculiare stile la complessa trama decorativa e architettonica del monumento stregando, con una sequenza di otto cortometraggi, il numeroso e caloroso pubblico intervenuto. La Fiera di Messina, nonostante il degrado dei padiglioni e l’assoluto immobilismo programmatico e gestionale che ha caratterizzato la sua sorte negli ultimi anni, ha trovato nuova vita grazia alla scenografia di luci realizzata dal Kernel, in grado non solo di comprendere le caratteristiche architettoniche degli edifici ma di anche esaltarne le peculiarità estetiche con una semplice quanto efficace regia luci. Esperienza assai particolare, inoltre, è stata quella delle tre istallazioni luminose fruite con le cuffie wi fi multicanale. Tre spazi sono stati così reinterpretati in un’esperienza immersiva singolare e ipnotica. Negli spazi dell’Irrera a Mare le luci hanno fatto da coreografia alle performance di artisti e dj di fama internazionale che si sono esibiti in una serrata scaletta, regalando alla città uno dei momenti di più intensa contemporaneità degli ultimi dieci anni.
Nel linguaggio informatico, il termine “kernel” costituisce il nucleo di un sistema operativo. Analogamente Kernel Festival è una piattaforma internazionale che mira, attraverso la realizzazione di diverse iniziative e manifestazioni, a promuovere le espressioni artistiche contemporanee legate al digitale e alle nuove tecnologie. La piattaforma valorizza inoltre il patrimonio storico artistico territoriale, avvicinandolo alla cittadinanza, al pubblico giovane e all’utenza internazionale. Il Kernel Messina fa parte della rassegna sperimentale Ottoeventi per la costituzione del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea ARCO. Organizzata dall’ATS formata da Comune di Messina (capofila), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl, in collaborazione con AreaOdeon, finanziato dal PO-FESR 2007 – 2013, linea di intervento 3.1.3.3.3. La manifestazione, preceduta da un lungo periodo di preparazione, ha avuto luogo il 4 e 5 Settembre presso tre sedi: Piazza Duomo, sede del Videomapping della cattedrale, La Fiera di Messina, sede di installazioni e concerti, e il Palacultura, dove, nei due pomeriggi precedenti agli eventi, si sono tenuti dei public talk con artisti locali e partecipanti al Kernel. Il Festival, che per la prima volta ha fatto tappa a sud, ha letteralmente ammaliato la città. Gli otto artisti che hanno realizzato il video mapping della facciata della cattedrale di Messina hanno interpretato con il loro peculiare stile la complessa trama decorativa e architettonica del monumento stregando, con una sequenza di otto cortometraggi, il numeroso e caloroso pubblico intervenuto. La Fiera di Messina, nonostante il degrado dei padiglioni e l’assoluto immobilismo programmatico e gestionale che ha caratterizzato la sua sorte negli ultimi anni, ha trovato nuova vita grazia alla scenografia di luci realizzata dal Kernel, in grado non solo di comprendere le caratteristiche architettoniche degli edifici ma di anche esaltarne le peculiarità estetiche con una semplice quanto efficace regia luci. Esperienza assai particolare, inoltre, è stata quella delle tre istallazioni luminose fruite con le cuffie wi fi multicanale. Tre spazi sono stati così reinterpretati in un’esperienza immersiva singolare e ipnotica. Negli spazi dell’Irrera a Mare le luci hanno fatto da coreografia alle performance di artisti e dj di fama internazionale che si sono esibiti in una serrata scaletta, regalando alla città uno dei momenti di più intensa contemporaneità degli ultimi dieci anni. L’enorme ritardo culturale accumulato da Messina in questi decenni è sembrato svanire nei due giorni del Kernel. La contemporaneità, con il suo linguaggio ibrido tra arte e tecnica è atterrata a piazza Duomo ammaliando i messinesi, purtroppo non avvezzi a questo tipo di manifestazioni. Per l’occasione, anche la Vara è stata spostata dal suo tradizionale posto di protagonista all’interno della piazza. La fruizione comune, composta e affascinata dalle performance, è stata uno dei momenti più gradevoli della manifestazione, laddove spesso gli eventi a Messina si caratterizzano per l’impreparazione organizzativa e l’inciviltà degli intervenuti. La scala architettonica e monumentale dell’intervento, la cui tipologia è ormai diventata una prassi comune in molte città europee, l’efficacia delle performance e delle installazioni sono entrate rapidamente nella memoria collettiva della città, confermando quel poter aggregante della cultura sempre negato dalla portata autoreferenziale dell’ufficiale programmazione artistica cittadina. L’arte è riuscita nell’intento di rendere gradevole l’area malconcia della Fiera aprendo uno scenario di suggestioni e idee per cittadini e amministratori alle prese con un patrimonio architettonico compromesso dalla mancata manutenzione, nonché dall’arida sgradevolezza dell’estetica urbana. Per quanto riguarda il Video Mapping del Duomo, sono sicuramente da segnalare gli interventi del collettivo Micron con Danze di Luce, quelli di Glowarp con Souvenir d’Artista e il metafisico spettacolo di Areaodeon con Wysiwyg.