Questa parabola narrativa risulta avvincente dal punto di vista compositivo rendendo la storia, nonostante la drammaticità intrinseca degli eventi narrati, scorrevole ed appassionante. Questo gioco, che parte dell’Havana e termina con l’ipotetica ricostruzione delle circostanze in cui avvenne la morte del Che, evidenzia oltre al vissuto di medico, teorico, guerrigliero e rivoluzionario, anche il volto umano della carismatica figura di Guevara.
La lettura della vicenda, infatti, non affrontando in modo cronologicamente lineare gli eventi, appare volutamente asimmetrica nella struttura e nel contempo focalizzata e centrata sugli episodi incastrati con consecutio logica. Questa parabola narrativa risulta avvincente dal punto di vista compositivo rendendo la storia, nonostante la drammaticità intrinseca degli eventi narrati, scorrevole ed appassionante. Questo gioco, che parte dell’Havana e termina con l’ipotetica ricostruzione delle circostanze in cui avvenne la morte del Che, evidenzia oltre al vissuto di medico, teorico, guerrigliero e rivoluzionario, anche il volto umano della carismatica figura di Guevara. Tali sfumature contenutiste vengono ben espresse attraverso le diverse nuances di colorazione che associano a taluni periodi storico-narrativi il tagliante B/N, e ad altri più cruenti i colori forti della tragicità sanguinolenta. Una discreta rilevanza riveste anche la resa grafica del volume brossurato che contribuisce a rendere maggiormente incisivo il taglio stilistico e l’effetto cromatico scelto per le singole scene. Le 90 tavole nelle quali si condensa questa rilettura cronistorica, solo saltuariamente metaforica, sono condotte dai due autori in considerazione dell’importanza della monumentale, seppur opinabile, figura del Che.
Sulla popolarissima figura di Ernesto “Che” Guevara della Sierna Lynch sono stati versati fiumi di inchiostro, realizzate numerosissime opere fra romanzi, pellicole, canzoni, saggi, senza contare tutto ciò che l’iconografia di massa modernamente intesa ha generato in termini di produzione seriale internazionale.
Nonostante l’inflazione storica e agiografica sul tema, nel 2011 la carismatica figura del “Guerrillero Heroico” viene tratteggiata sotto una nuova luce dalla graphic novel della collaudata coppia artistica Bonaccorso-Rizzo.
Seppur consapevoli della necessità di raccontare le vicende storiche così come si sono realmente svolte, nel rispetto del notevole materiale esistente sull’argomento, i due autori optano per una scelta intermedia. Se per precisione ed affidabilità della ricostruzione i precedenti riferimenti maggiormente considerati e ritenuti attendibili sono il libro Senza perdere la tenerezza di Paco Ignacio Taibo e la biografia di Pierre Kalfan; per l’altro verso, tramite la consultazione di raccolte e testimonianze più o meno dirette, il racconto si concede delle licenze poetiche, tra cui la più evidente è rintracciabile nello spunto narrativo iniziale.
L’espediente utilizzato è quello del dono dell’ormai celebre scatto che ritrae Guevara da parte del fotografo Alberto Korda all’editore italiano Giangiacomo Feltrinelli. Diventata una delle immagini più famose del XX secolo e considerata la più riprodotta di tutta la storia della fotografia, in pochi conoscono le circostanze in cui venne scattata, ovvero il funerale di 81 cittadini cubani morti a causa dell’attentato presumibilmente finanziato dalla CIA e dagli anticastristi. In quella occasione Korda riuscì a cogliere l’espressione afflitta e al tempo stesso rabbiosa del rivoluzionario. Da questo singolare aneddoto prende vita il racconto sulla vita e il pensiero della figura sempiterna dell’appassionato mito guevariano. Ciò che emerge dalla testimonianza dello sceneggiatore è la necessità di effettuare nelle pagine di questo volume un percorso di approfondimento su alcuni “passaggi” rispetto ai quali altri testi sorvolano o appaiono lacunosi. Per riuscire in questa operazione viene utilizzato l’escamotage narrativo delle citazioni esplicite con riferimento a fonti certe e l’impiego di termini realmente pronunciati, ma talvolta inseriti in circostanze diversificate. Dalla dittatura Batista, alla descrizione del sogno cubano, al rapporto col leader maximo Castro, passando per i numerosi viaggi in tutta l’America Latina fino alla ricostruzione dell’episodio della fucilazione in Bolivia, l’epopea del racconto avventuroso è fornito al lettore in maniera serrata. Il taglio ritmico della narrazione, tipicamente cinematografico, si evolve tramite continui flashback mai scontati.
La lettura della vicenda, infatti, non affrontando in modo cronologicamente lineare gli eventi, appare volutamente asimmetrica nella struttura e nel contempo focalizzata e centrata sugli episodi incastrati con consecutio logica. Questa parabola narrativa risulta avvincente dal punto di vista compositivo rendendo la storia, nonostante la drammaticità intrinseca degli eventi narrati, scorrevole ed appassionante.
Questo gioco, che parte dell’Havana e termina con l’ipotetica ricostruzione delle circostanze in cui avvenne la morte del Che, evidenzia oltre al vissuto di medico, teorico, guerrigliero e rivoluzionario, anche il volto umano della carismatica figura di Guevara. Tali sfumature contenutiste vengono ben espresse attraverso le diverse nuances di colorazione che associano a taluni periodi storico-narrativi il tagliante B/N, e ad altri più cruenti i colori forti della tragicità sanguinolenta. Una discreta rilevanza riveste anche la resa grafica del volume brossurato che contribuisce a rendere maggiormente incisivo il taglio stilistico e l’effetto cromatico scelto per le singole scene. Le 90 tavole nelle quali si condensa questa rilettura cronistorica, solo saltuariamente metaforica, sono condotte dai due autori in considerazione dell’importanza della monumentale, seppur opinabile, figura del Che
“quale rivoluzionario guidato da sentimenti d’amore […] che richiama alla gravità assoluta di tutto ciò che riguarda l’avvenire del mondo”.*
*Citazione Italo Calvino.