Questa illustrazione, inizialmente concepita come opera personale, viene scelta come cover del periodico Girl Glue creato da Mel Stringer. Ascrivibile nel novero delle creazioni iconiche, l’opera rappresenta tutto il variegato mondo imperfetto che una adolescente vive nel microcosmo della sua stanza.
Questa illustrazione, inizialmente concepita come opera personale, viene scelta come cover del periodico Girl Glue creato da Mel Stringer. Ascrivibile nel novero delle creazioni iconiche, l’opera rappresenta tutto il variegato mondo imperfetto che una adolescente vive nel microcosmo della sua stanza. Coadiuvata da una simbologia asimmetrica, in questa rappresentazione vengono sintetizzati, tramite il ricorso a singoli dettagli, i cambiamenti attitudinali, culturali, sociali, intervenuti nelle abitudini delle giovani generazioni. L’immagine sceglie di raccontare il “lato oscuro” dell’universo femminile fatto anche di imperfezioni, confusione, fragilità, disordini. Prediligendo una lettura degli aspetti anticonvenzionali anziché l’abituale modello stereotipato, e talvolta costretto, di femminilità, l’autrice illustra anche alcuni “vissuti” del proprio passato (come il busto e l’apparecchio correttivo dentale) con l’obiettivo di creare un probabile senso di comunanza col potenziale disagio dell’osservatore. Il fruitore cade nella semplicità del disegno, per certi aspetti comodo ed accogliente, grazie alla naturale vulnerabilità del momento rappresentato (il sonno). L’aspetto giocoso, favorito anche dalla colorazione, assume un intrinseco valore narrativo, dove è palpabile la fusione tra la dimensione leggera e l’utilizzo sapiente delle tecniche grafico-visive. I riferimenti temporali (generazionali) ed esperienziali vengono strutturati in modo da provocare un impatto emotivo nell’osservatore che guarda con stupore e rinnovato interesse all’ordinarietà della posa resa.
Viene enfatizzato il ruolo che l’illustrazione esercita nel direzionare l’attenzione e farla convergere sugli aspetti e sulle stesse modalità di restituzione dell’immagine rappresentata. La capacità di offrire spunti di riflessione ed osservazione diversi, tramite vere e proprie metafore visive, costituiscono la ricchezza di questo medium comunicativo che qui viene palesata. Dinnanzi a questa e ad altre opere dell’artista si avverte un simultaneo senso di disorientamento e fascinazione.
Questa illustrazione, inizialmente concepita come opera personale, viene scelta come cover del periodico Girl Glue creato da Mel Stringer. Ascrivibile nel novero delle creazioni iconiche, l’opera rappresenta tutto il variegato mondo imperfetto che una adolescente vive nel microcosmo della sua stanza. Coadiuvata da una simbologia asimmetrica, in questa rappresentazione vengono sintetizzati, tramite il ricorso a singoli dettagli, i cambiamenti attitudinali, culturali, sociali, intervenuti nelle abitudini delle giovani generazioni. L’immagine sceglie di raccontare il “lato oscuro” dell’universo femminile fatto anche di imperfezioni, confusione, fragilità, disordini. Prediligendo una lettura degli aspetti anticonvenzionali anziché l’abituale modello stereotipato, e talvolta costretto, di femminilità, l’autrice illustra anche alcuni “vissuti” del proprio passato (come il busto e l’apparecchio correttivo dentale) con l’obiettivo di creare un probabile senso di comunanza col potenziale disagio dell’osservatore. Il fruitore cade nella semplicità del disegno, per certi aspetti comodo ed accogliente, grazie alla naturale vulnerabilità del momento rappresentato (il sonno). L’aspetto giocoso, favorito anche dalla colorazione, assume un intrinseco valore narrativo, dove è palpabile la fusione tra la dimensione leggera e l’utilizzo sapiente delle tecniche grafico-visive. I riferimenti temporali (generazionali) ed esperienziali vengono strutturati in modo da provocare un impatto emotivo nell’osservatore che guarda con stupore e rinnovato interesse all’ordinarietà della posa resa.
Viene enfatizzato il ruolo che l’illustrazione esercita nel direzionare l’attenzione e farla convergere sugli aspetti e sulle stesse modalità di restituzione dell’immagine rappresentata. La capacità di offrire spunti di riflessione ed osservazione diversi, tramite vere e proprie metafore visive, costituiscono la ricchezza di questo medium comunicativo che qui viene palesata. Dinnanzi a questa e ad altre opere dell’artista si avverte un simultaneo senso di disorientamento e fascinazione. La disarmante visione della realtà che la disegnatrice restituisce a suo modo concerne gli spaccati più scomodi e nel contempo più rivelatori dell’ordinaria esistenza umana. In egual misura, il fruitore viene coinvolto in maniera così pregnantemente emotiva da “subire” quasi una sorta di sollecitazione immaginifica che lo induce ad astrarsi e a separarsi dalla realtà che vede sul foglio, catapultandolo in una dimensione parallela.
Tanti altri semplici espedienti, come il cibo, il colore dei capelli, le stravaganze comportamentali e percettive del mondo circostante vengono ricorrentemente rappresentate dall’autrice quali nodi iconici dalla forte rilevanza psicologica.
Illustrazione "Lazy Bones"
Pubblicazione Lazy Bones
2014- Londra - Spigolatura "Lazy Bones"
Per scegliere il contenuto dell’illustrazione sono stati fatti numerosi schizzi con idee completamente dissimili tra loro. Anche il colore ha subito molti cambiamenti in corso d'opera prima di giungere al risultato che vediamo.