Nel 1948 viene affidato a Napoleone Cutrufelli l’incarico di redigere un progetto per la sistemazione urbanistica del centro balneare di Mortelle. Negli anni del dopoguerra alcuni imprenditori decidono di investire nella realizzazione di due lidi contigui, il Lido del Tirreno ed il Lido di Mortelle, che prevedono la realizzazione di un più ampio sistema di ospitalità dedicato alla nautica da diporto. Il progetto per la costruzione del Lido di Mortelle fu affidato nel 1955 all’architetto Filippo Rovigo (progetto) e all’ing. Domenico Cannata (calcoli) dall’imprenditore Leopoldo Rodriquez. Nel progetto di Rovigo assume fondamentale importanza la forma delle travi che nega la tradizionale sezione rettangolare per assumere una forma più consona alla distribuzione delle tensioni che genera nel fruitore una percezione maggiormente plastica dello spazio.
Lo sfruttamento balneare della costa nord orientale della Sicilia iniziò già nel periodo fascista con le prime due colonie che sorgono in prossimità dell’estremità nord orientale della Sicilia. L’Istituto marino è la prima delle due colonie ed è realizzata su progetto dell’ingegner Guido Viola nel 1928 e costituita da un edificio a padiglioni destinati alla elioterapia infantile. La seconda colonia, destinata ai figli degli impiegati delle poste, realizzata da Paleologo e Danesi nel 1935 risulta meno legata all’eclettismo risentendo del clima razionalista del periodo, anche se la massa dei fruitori è più varia della precedente. Nel 1948 viene affidato a Napoleone Cutrufelli l’incarico di redigere un progetto per la sistemazione urbanistica del centro balneare di Mortelle. Negli anni del dopoguerra alcuni imprenditori decidono di investire nella realizzazione di due lidi contigui, il Lido del Tirreno e il Lido di Mortelle, che prevedono la realizzazione di un più ampio sistema di ospitalità dedicato alla nautica da diporto. Il progetto per la costruzione del Lido di Mortelle fu affidato nel 1955 all’architetto Filippo Rovigo (progetto) e all’ing. Domenico Cannata (calcoli) dall’imprenditore Leopoldo Rodriquez che nello stesso periodo realizza lo “scafo su tre punti”, uno dei primi aliscafi che rivoluzionano i tradizionali scafi.
Lo sfruttamento balneare della costa nord orientale della Sicilia iniziò già nel periodo fascista con le prime due colonie che sorgono in prossimità dell’estremità nord orientale della Sicilia. L’Istituto marino, la prima delle due, è realizzata su progetto dell’ingegner Guido Viola nel 1928 ed è costituita da un edificio a padiglioni destinati all’elioterapia infantile. La seconda colonia, destinata ai figli degli impiegati delle poste, realizzata da Paleologo e Danesi nel 1935 risulta meno legata all’eclettismo risentendo del clima razionalista del periodo, anche se la massa dei fruitori è più varia della precedente. Nel 1948 viene affidato a Napoleone Cutrufelli l’incarico di redigere un progetto per la sistemazione urbanistica del centro balneare di Mortelle. Negli anni del dopoguerra alcuni imprenditori decidono di investire nella realizzazione di due lidi contigui, il Lido del Tirreno ed il Lido di Mortelle, che prevedono la realizzazione di un più ampio sistema di ospitalità dedicato alla nautica da diporto. Il progetto per la costruzione del Lido di Mortelle fu affidato nel 1955 all’architetto Filippo Rovigo (per il progetto) e all’ing. Domenico Cannata (per i calcoli) dall’imprenditore Leopoldo Rodriquez (che nello stesso periodo realizza il rivoluzionario “scafo su tre punti”, uno dei primi aliscafi). Il Lido di Mortelle è caratterizzato dall’accesso a vele sovrapposte di dimensione decrescente, che conferisce una singolare immagine che ricorda il dorso di un’aragosta. Il linguaggio utilizzato da Rovigo manifesta il suo rapporto con l’architettura internazionale: negli stessi anni, infatti, Jorn Utzon vince il concorso per l’opera di Sydney, in Australia, realizzata negli anni successivi e che mostra un similare sistema di vele sovrapposte. Nel progetto di Rovigo assume fondamentale importanza la forma delle travi che nega la tradizionale sezione rettangolare per assumere una forma più consona alla distribuzione delle tensioni che genera nel fruitore una percezione maggiormente plastica dello spazio. Un altro accesso al lido è garantito dall’Hotel, che occupa la parte più a sud dell’insediamento balneare, il cui atrio permette l'accesso ai percorsi che si sviluppano ad un livello inferiore rispetto a quello stradale. Le attrezzature sono disposte in modo da creare gruppi di alloggi e cabine di diversa pezzatura che consentono di abitare la spiaggia secondo le diverse esigenze dei fruitori. All’estremità nord del lido è presente un serbatoio in cemento armato, costituito da due coni contrapposti, la cui verticalità si contrappone all’orizzontalità dell’intero complesso. Le attrezzature presenti sono integrate da una pista da ballo, una piscina dalla forma sinuosa, bar ed altri spazi funzionali alla fruizione della spiaggia.