Realizzata da Ignazio Brugnani nel 1739, un tempo occupava il chiostro del monastero di S. Gregorio, non più esistente. Nel 1897 venne portata prima nel vecchio Giardino a Mare Umberto I, per essere poi definitivamente ricollocata in questo spazio nel 1938. La fontana, in marmo bianco, si innalza su una vasca sul quale l’autore ha iscritto il suo nome e la giovanissima età (20 anni). Sulle tre facce della stele centrale si appoggiano le code di tre cavallucci marini che reggono tra le zampe anteriori una testa di delfino. In alto, sulla coppa a sei conchiglie, un putto regge lo stella araldico dei Ruffo di Scaletta, omaggio della committente della fontana, la badessa suor Severina, al proprio casato.
Realizzata dallo scultore messinese Ignazio Brugnani nel 1739, un tempo occupava il chiostro dello splendido monastero di S. Gregorio, oggi non più esistente. Nel 1897 venne portata prima nel vecchio Giardino a Mare Umberto I, per essere poi definitivamente ricollocata in questo spazio nel 1938. La fontana, in marmo bianco, si innalza su una vasca composita sul quale l’autore ha iscritto fieramente il suo nome e la giovanissima età (20 anni). Sulle tre facce della stele centrale si appoggiano le code di tre cavallucci marini che reggono tra le zampe anteriori una testa di delfino. In alto, sulla morbida ed elegante coppa a sei conchiglie, un putto a cavallo di un delfino regge lo stella araldico dei Ruffo di Scaletta, omaggio della committente della fontana, la badessa suor Severina, al proprio nobile casato.
Realizzata dallo scultore messinese Ignazio Brugnani nel 1739, un tempo occupava il chiostro dello splendido monastero di S. Gregorio, oggi non più esistente. Nel 1897 venne portata prima nel vecchio Giardino a Mare Umberto I, per essere poi definitivamente ricollocata in questo spazio nel 1938. La fontana, in marmo bianco, si innalza su una vasca composita sul quale l’autore ha iscritto fieramente il suo nome e la giovanissima età (20 anni). Sulle tre facce della stele centrale si appoggiano le code di tre cavallucci marini che reggono tra le zampe anteriori una testa di delfino. In alto, sulla morbida ed elegante coppa a sei conchiglie, un putto a cavallo di un delfino regge lo stella araldico dei Ruffo di Scaletta, omaggio della committente della fontana, la badessa suor Severina, al proprio nobile casato.