Filippo Andronico: Donne del sud, 2014.

Testo Ridotto: 

Donne del Sud è un’opera presentata dall’artista Filippo Andronico in occasione della mostra tenutasi alla Biblioteca Comunale di Taormina dal 9 agosto al 6 settembre del 2014. La tela fa parte della grande ciclo sulla donna che ha dato il nome all’esibizione. Un tributo al genere femminile, alla bellezza e alla forza delle donne meridionali, che è anche un tributo alle tendenze e agli stili dell’arte che il contemporaneo raccoglie e amalgama in nuove visioni. 

Testo Medio: 

Donne del Sud è un’opera presentata dall’artista Filippo Andronico in occasione della mostra tenutasi alla Biblioteca Comunale di Taormina dal 9 agosto al 6 settembre del 2014. La tela fa parte della grande ciclo sulla donna che ha dato il nome all’esibizione. Un tributo al genere femminile, alla bellezza e alla forza delle donne meridionali, che è anche un tributo alle tendenze e agli stili dell’arte che il contemporaneo raccoglie e amalgama in nuove visioni. Andronico ha sviluppato un percorso artistico dai chiari contorni figurativi. Donne del Sud, non solo paga il suo tributo all’arte ammaliante di Modigliani e un certo primitivismo di Brancusi, ma soprattutto è un’opera debitrice di una visione estetica totalmente mediterranea, a tratti arcaicamente greca. Dalle spalle possenti, squadrate e nette, le tre donne sembrano essere state colte in una fugace domestica processione attraverso uno slargo trai muri di una marina siciliana, di cui potrebbero essere anche un suggestivo, consumato, affresco. Con una scansione molto netta spazio, la composizione è costruita con al centro i tratti gentili, ma altrettanto misteriosi della donna, forse più giovane delle due comari. I suoi occhi di statua fissano lo spettatore che rimane catturato dalla bocca piccolissima e sensuale della figura. Per quanto indefinito, lo sguardo della donna sembra porgere una domanda, o forse lanciare un’accusa, mentre viene scortata dalle due comari dal profilo militaresco e risoluto. La tinta calda e carnosa, impreziosita di suggestioni tattili provenienti dall’impasto materico, ingentiliscono la nettezza dei contorni e la volumetria monumentale di questa romantica icona primitiva. Dietro le donne fa capolino un orizzonte, forse solo una linea immaginaria che segue il salto poderoso tra il collo e la spalla della prima figura sinistra: un espediente cromatico e formale che accentua ancor di più lo stacco del gran collo della giovane al centro.

Testo Esteso: 

Donne del Sud è un’opera presentata dall’artista Filippo Andronico in occasione della mostra tenutasi alla Biblioteca Comunale di Taormina dal 9 agosto al 6 settembre del 2014. La tela fa parte della grande ciclo sulla donna che ha dato il nome all’esibizione. Un tributo al genere femminile, alla bellezza e alla forza delle donne meridionali, che è anche un tributo alle tendenze e agli stili dell’arte che il contemporaneo raccoglie e amalgama in nuove visioni. Andronico ha sviluppato un percorso artistico dai chiari contorni figurativi. Donne del Sud, non solo paga il suo tributo all’arte ammaliante di Modigliani e un certo primitivismo di Brancusi, ma soprattutto è un’opera debitrice di una visione estetica totalmente mediterranea, a tratti arcaicamente greca. Dalle spalle possenti, squadrate e nette, le tre donne sembrano essere state colte in una fugace domestica processione attraverso uno slargo trai muri di una marina siciliana, di cui potrebbero essere anche un suggestivo, consumato, affresco. Con una scansione molto netta spazio, la composizione è costruita con al centro i tratti gentili, ma altrettanto misteriosi della donna, forse più giovane delle due comari. I suoi occhi di statua fissano lo spettatore che rimane catturato dalla bocca piccolissima e sensuale della figura. Per quanto indefinito, lo sguardo della donna sembra porgere una domanda, o forse lanciare un’accusa, mentre viene scortata dalle due comari dal profilo militaresco e risoluto. La tinta calda e carnosa, impreziosita di suggestioni tattili provenienti dall’impasto materico, ingentiliscono la nettezza dei contorni e la volumetria monumentale di questa romantica icona primitiva. Dietro le donne fa capolino un orizzonte, forse solo una linea immaginaria che segue il salto poderoso tra il collo e la spalla della prima figura sinistra: un espediente cromatico e formale che accentua ancor di più lo stacco del gran collo della giovane al centro.Se le tonalità e l’impasto materico di Donne del Sud possono richiamare alcuni caratteri dell’opera di Salvatore Fiume (1915 – 1997), pittore mediterraneo e femmineo per eccellenza, in realtà la sintesi e la nettezza dei contorni dell’immagini rimandano un’impostazione che è principalmente derivata dalla scultura, arte ampiamente praticata da Andronico. Dalla scultura deriva la monumentalità, il senso quasi architettonico dell’anatomia del corpo umano, il senso materico e quello della luce, protagonista assoluta dell’estetica mediterranea. Dalla luce assolutizzante deriva la forza dei contorni, le prospettive dei volumi, come nel caso della spalla della prima donna sinistra, vero e propria superficie scultoria che insinua il dubbio nella mente dello spettatore: sono queste tre donne o tre sculture? L’ambiguità formale nasconde il significato di un tributo alla potenza morale e psicologica delle donne meridionali, punto centrale della società e della psicologia della gente del sud. La sensualità, conturbante attributo della donna siciliana, è confinato al citato dettaglio delle labbra, mentre un senso di resistenza e d’instancabile, quasi divinizzata, presenza dichiara l’identità celebrata del femmineo meridionale. La donna è anche la principale musa dell’arte siciliana: dalla letteratura, passando per la musica e le arti figurative, la donna è stata la musa del Novecento siciliano, icona di contraddizioni, metafora identitaria di una terra dal paesaggio sensuale e misterioso, ricco di segreti e ricchezze nascoste all’occhio di chi non è divenuto l’accorato amante.

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