«A chi somiglia l’ignoto del Museo Mandralisca?» si chiede Leonardo Sciascia, «al mafioso della campagna e a quello dei quartieri alti, al deputato che siede sui banchi della destra e a quello che siede sui banchi della sinistra, al contadino e al principe del foro; somiglia a chi scrive questa nota (ci è stato detto); e certamente assomiglia ad Antonello. E provatevi a stabilire la condizione sociale e la particolare umanità del personaggio. Impossibile. È un nobile o un plebeo? Un notaro o un contadino? Un pittore, un poeta, un sicario? Somiglia, ecco tutto».
Il gioco delle somiglianze consente l'avvio de Il sorriso dell'ignoto marinaio, che, in una fitta rete di rimandi figurativi, celebra il ritratto di Antonello da Messina divenuto icona del romanzo consoliano. L'episodio iniziale, e solo apparentemente marginale, è infatti un viaggio in mare da Lipari, dove il barone di Mandralisca, Enrico Pirajno, ha ricevuto in dono il ritratto dallo speziale dell'isola, a causa della rassomiglianza tra il volto che vi è dipinto e il giovane innamorato della figlia dello speziale, che non ne sopporta più l'ambiguo sorriso, quasi si prendesse gioco di lei e della sua nostalgia per l'uomo lontano. Durante il ritorno da Lipari, il barone crede di riconoscere in quel volto le fattezze dell'avvocato Giovanni Interdonato, rivoluzionario sotto mentite spoglie di marinaio: «Il Mandralisca si trovò di fronte un uomo con uno strano sorriso sulle labbra. Un sorriso ironico, pungente e nello stesso tempo amaro, di uno che molto sa e molto ha visto, sa del presente e intuisce del futuro; di uno che si difende dal dolore della conoscenza e da un moto continuo di pietà. E gli occhi aveva piccoli e puntuti, sotto l'arco nero delle sopracciglia. Due pieghe gli solcavano il viso duro, agli angoli della bocca, come a chiudere e ancora accentuare quel sorriso». L'insondabile mistero racchiuso nel dipinto antonelliano percorre l'intera struttura del romanzo, funzionando anche come riflesso della continua indagine del protagonista - e dell'autore stesso - sulle storture della storia, destinata a travolgere la sete di giustizia e le speranze del popolo oppresso.
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