Guglielmo Jannelli

Tra i fondatori, con Luciano Nicastro e Vann'Antò, della rivista messinese «La Balza futurista» (1915), Guglielmo Jannelli canta le macerie della città post-terremoto, affermandosi come uno dei maggiori poeti del futurismo isolano. Collaboratore della papiniana «Lacerba», affascinato dal potenziale creativo ed eversivo dello stile parolibero, specialmente dopo aver conosciuto Filippo Tommaso Marinetti, che faceva tappa a Palermo nella tournée del suo dramma sintetico Elettricità, il giovane autore messinese viene scelto dal leader del movimento per diffonderne a Messina il Manifesto politico. Anche Giacomo Balla e Balilla Pratella sono tra i suoi interlocutori privilegiati, insieme a Fortunato Depero di cui è uno dei mecenati. La sua casa viene frequentata, inoltre, dal poeta barcellonese Bartolo Cattafi che, da bambino, vi era condotto dallo zio Enrico Barresi.