Il protagonista è Jack, eroe liberatore di un mondo attanagliato da oscure presenze, denso di pericoli, che grazie alla sua vivace intelligenza e alla nobile generosità del suo cuore, riuscirà con coraggio a guadagnarsi l’appellativo di “Ammazzagiganti”.
Questo suggestivo volume narra le difficoltà quotidiane della vita ai tempi di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda, dove i mostri e i giganti erano numerosi e popolavano isole e boschi della vecchia Inghilterra. Sia per i poveri contadini e sia per i nobili principi e cavalieri, era frequente imbattersi in questi esseri di enormi proporzioni e divenire loro prigionieri in magici castelli abbandonati o in oscure ed introvabili caverne. Al centro delle colorate pagine, indissolubilmente legate al testo, vengono presentate intense ed intricate vicende costantemente legate ad una specifica iconografia, riferita alla descrizione degli orizzonti tematici celati nelle varie tavole (combattimenti, cavalieri, scenari medievali, ecc.) e ai contrasti, atti ad ingigantire o rimpicciolire soggetti e ad evocare precisi riferimenti allegorici. Il protagonista è Jack, eroe liberatore di un mondo attanagliato da oscure presenze, denso di pericoli, che grazie alla sua vivace intelligenza e alla nobile generosità del suo cuore, riuscirà con coraggio a guadagnarsi l’appellativo di “Ammazzagiganti”.
Questo suggestivo volume narra le difficoltà quotidiane della vita ai tempi di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda, dove i mostri e i giganti erano numerosi e popolavano isole e boschi della vecchia Inghilterra. Sia per i poveri contadini e sia per i nobili principi e cavalieri, era frequente imbattersi in questi esseri di enormi proporzioni e divenire loro prigionieri in magici castelli abbandonati o in oscure ed introvabili caverne. Al centro delle colorate pagine, indissolubilmente legate al testo, vengono presentate intense ed intricate vicende costantemente legate ad una specifica iconografia, riferita alla descrizione degli orizzonti tematici celati nelle varie tavole (combattimenti, cavalieri, scenari medievali, ecc.) e ai contrasti, atti ad ingigantire o rimpicciolire soggetti e ad evocare precisi riferimenti allegorici.
La stessa prospettiva, nel rapporto tra protagonista e oggetti raffigurati con lo spazio circostante; è spesso direttamente riconducibile al punto di vista che l’illustratore adotta per fare emergere dall’illustrazione la relazione visiva fra i protagonisti della storia (diversamente calibrati) e il lettore. Il senso del divario proporzionale tra i personaggi è dato anche dal contributo delle inquadrature prospettiche che evidenziano il gioco dimensionale tra la visione del piccolo uomo e dei quella giganti.
Il protagonista è Jack, eroe liberatore di un mondo attanagliato da oscure presenze, denso di pericoli, che grazie alla sua vivace intelligenza e alla nobile generosità del suo cuore, riuscirà con coraggio a guadagnarsi l’appellativo di “Ammazzagiganti”. Proprio il “sentimento dello stupore” produce una lettura sensuale delle immagini, sollevando curiosità, interrogativi, incoraggiando maggiore partecipazione e coinvolgimento nell’interpretazione della storia. Inoltre, viene enfatizzato il ruolo che l’illustrazione esercita nel saper circoscrivere e far convergere l’attenzione visiva del bambino su un particolare aspetto o modalità di un’immagine rappresentata, alimentandone il senso della possibilità tra una pagina e l’altra. Gli sfondi e i colori sono tipici dell’epoca medievale, spenti, tendenzialmente invecchiati e privi di qualsivoglia accenno a tinte vivaci o eccessi cromatici, tranne che nel rosso-bordeaux utilizzato per alcune scene di combattimento e pathos. La lettura è accattivante e le illustrazioni, fedelmente legate al testo, restituiscono al fruitore di tutte le età la gioia supplementare che solo i disegni ben concepiti sanno dare.