La storia narra le vicende di Lia, una tartaruga che non conosce il mondo, ma la cui voglia di esplorarlo è tale da farle valicare il limite delle sue piccole dimensioni. Intorno al concetto di “esplorazione” si innestano percorsi sollecitanti le abilità visivo-esplorative del bambino/ragazzo nei quali le immagini non sono interferenze, ma detonatori di processi di prosecuzione fantastica della lettura.
La storia narra le vicende di Lia, una tartaruga che non conosce il mondo, ma la cui voglia di esplorarlo è tale da farle valicare il limite delle sue piccole dimensioni. Un giorno, Lia incontra un asino, animale di fatica, arrogante e testardo che, a differenza della piccola testuggine, ha girato il mondo in lungo e in largo. Nei suoi racconti, l’asino parla alla tartarughina curiosa dell’esistenza di un altro miracolo blu della natura che non è il cielo: il mare.
Intorno al concetto di “esplorazione” si innestano percorsi sollecitanti le abilità visivo-esplorative del bambino/ragazzo nei quali le immagini non sono interferenze, ma detonatori di processi di prosecuzione fantastica della lettura. La loro pregnanza deriva dal fatto che in essi si armonizzano rappresentazioni grafiche ed emozioni, rispondendo alla concreta esigenza di proporre ai ragazzi scritture forti e originali in grado di farli approdare a lidi fantastici ma che siano, in egual misura, ispiratrici di potenti riflessioni valoriali sul senso della vita e sulle responsabilità che ciascun giovane deve assumersi nel suo percorso di crescita.
Le modalità con le quali si affronta il tema della sequenza narrativa, ovvero dell’articolazione e della successione temporale delle varie tavole illustrate che compongono la storia, permettono di cogliere le dinamiche intercorrenti tra testo e illustrazione, sviluppate nella successione delle diverse sequenze; attraverso il carattere giocoso delle parodie, l’uso dell’ironia, delle metafore, del codice iconico (narrazione visiva), viene costruito un vero e proprio dialogo con il codice verbale (narrazione testuale), che contribuisce a dilatare la dimensione empatica e la partecipazione emotiva del lettore.
Intorno al concetto di “esplorazione” si innestano percorsi sollecitanti le abilità visivo-esplorative del bambino/ragazzo nei quali le immagini non sono interferenze, ma detonatori di processi di prosecuzione fantastica della lettura. La loro pregnanza deriva dal fatto che in essi si armonizzano rappresentazioni grafiche ed emozioni, rispondendo alla concreta esigenza di proporre ai ragazzi scritture forti e originali in grado di farli approdare a lidi fantastici ma che siano, in egual misura, ispiratrici di potenti riflessioni valoriali sul senso della vita e sulle responsabilità che ciascun giovane deve assumersi nel suo percorso di crescita. Questa valenza educativa è ampliata nel libro, dove le illustrazioni non sono mere appendici figurative del testo, ma costituiscono un’esperienza di lettura parallela, le cui figure si depositano nella memoria, come autentici emblemi, a volte più delle stesse parole. La marcata referenzialità fra testo e immagine: produce un linguaggio iconico figurativo quasi mimetico e l’interpretazione della storia è univoca nel suo esplicito significato, il cui happyending apre le braccia ad eventuali altre puntate.
La storia narra le vicende di Lia, una tartaruga che non conosce il mondo, ma la cui voglia di esplorarlo è tale da farle valicare il limite delle sue piccole dimensioni.
Un giorno, Lia incontra un asino, animale di fatica, arrogante e testardo che, a differenza della piccola testuggine, ha girato il mondo in lungo e in largo. Nei suoi racconti, l’asino parla alla tartarughina curiosa dell’esistenza di un altro miracolo blu della natura che non è il cielo: il mare. Lia, che non l’ha mai visto, curiosa e incosciente s’incammina alla ricerca della sconosciuta distesa d’acqua in compagnia di una cornacchia che la ospita nel suo becco e che dall’alto le mostra paesaggi incantevoli.
Il percorso dei due animali, costellato di simboli tipici della terra di Sicilia: colori caldi, la tipica vegetazione e i classici fichi d’india, i laghetti di Cassibile, il suggestivo skyline dell’Etna, consentono al lettore di immergersi nelle bellezze paesaggistiche insieme ad essi. Grazie a questo viaggio tra le nuvole, una mattina Lia riesce a scorgere oltre al mare, purtroppo in tempesta, anche il carrettiere ubriaco e l’asino in evidente pericolo di vita, legato vicino alla battigia che lo sta per risucchiare. La tartaruga decide allora, incurante del pericolo, di scendere a terra e con l’aiuto della cornacchia, di slegare e salvare il povero asino terrorizzato. Da quel momento, con grande gratitudine, l’asino decide di aprirsi all’amicizia della tartaruga e del volatile, portando in giro Lia come mascotte sul suo dorso e trasformando di fatto questo un trio in una compagnia inseparabile. Fiera e caparbia, la piccola protagonista, partita per vivere una grande avventura e arrivata all’agognato traguardo blu, realizza una duplice conquista: conoscere se stessa e la traversale forza del sentimento altruistico.