Il postino è un film del 1994 diretto da Michael Radford e ispirato al romanzo Il postino di Neruda (Ardiente paciencia, 1986), dello scrittore cileno Antonio Skármeta. Racconta la storia dell’amicizia tra un pescatore e il poeta Pablo Neruda, in un’isola del Sud Italia. Il film è girato tra Salina e Procida. È l’ultima interpretazione di Massimo Troisi (Mario Ruoppolo, il pescatore), scomparso a ridosso della fine delle riprese. Gli altri protagonisti sono Philippe Noiret (Neruda) e Maria Grazia Cucinotta (Beatrice Russo, la donna di cui Mario si innamora).
Il postino è un film del 1994 diretto da Michael Radford e ispirato al romanzo Il postino di Neruda (Ardiente paciencia, 1986), dello scrittore cileno Antonio Skármeta. Racconta la storia dell’amicizia tra un pescatore e il poeta Pablo Neruda, in un’isola del Sud Italia. L’incontro tra i due avviene nel 1952, quando nell’isola trovano rifugio Neruda e la compagna Matilde, in esilio politico dal Cile. Mario è un pescatore atipico: schivo, innamorato della poesia, non vuole praticare il mestiere che ha ereditato dal padre, trovando infine occupazione come portalettere. L’unico destinatario delle missive che giungono sull’isola è proprio il poeta, in quanto il resto della popolazione è analfabeta. Così, giorno dopo giorno, lentamente, tra due figure apparentemente inconciliabili sboccia un legame delicato e profondo, fatto di lunghe passeggiate e dialoghi in riva al mare. L’universo di emozioni che Mario sente nel suo animo senza riuscire ad esprimerlo, trova finalmente le parole giuste, attraverso le conversazioni con Neruda, che lo aiuta – dapprima inconsapevolmente –, a conquistare il cuore della bella Beatrice. La storia d’amore tra il postino e la donna è un altro dei fili narrativi che percorrono la trama filmica, sino all’epilogo delle nozze, cui il poeta fa da testimone. Dopo la partenza di Neruda, in seguito alla lettera che gli annuncia la revoca del mandato d'arresto nei suoi confronti, Mario continuerà ad intrattenere con lui una relazione invisibile fatta di ricordi, poesia e impegno politico. Durante una manifestazione politica, però, l’uomo rimane ucciso in uno scontro. Neruda, tornato sull’isola dopo un’assenza di cinque anni, scopre che l’amico non solo non lo ha dimenticato, ma, anzi, gli ha lasciato un regalo inaspettato. Si tratta di un nastro, su cui Mario ha inciso tutti i suoni dell’isola, compreso quello del cuore di Pablito ancora nel grembo di Beatrice. Mario non farà in tempo ad assistere alla sua nascita, ma il nome del bambino, in onore del poeta, resterà il segno di un’amicizia speciale, nutrita di poesia, che finisce per essere la vera essenza del film. Le scene sono girate tra Salina e Procida. Si tratta dell’ultima interpretazione di Massimo Troisi (Mario Ruoppolo, il pescatore), scomparso a ridosso della fine delle riprese. Gli altri protagonisti sono Philippe Noiret (Neruda) e Maria Grazia Cucinotta (Beatrice Russo, la donna di cui Mario si innamora). Nel cast, anche Linda Moretti, Renato Scarpa, Mariano Rigillo, Anna Bonaiuto, Simona Caparrini. A firmare il soggetto del film sono Antonio Skármeta, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli. La sceneggiatura è di Anna Pavignano, Michael Radford, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Massimo Troisi. Le musiche sono di Luis Bacalov. Produzione Vittorio Cecchi Gori.
Il postino è la mia favola. Sono passati 20 anni ma non c'è giorno in cui io in qualunque parte del mondo mi trovi non lo ricordi. È un film magico che è nel cuore di tutti, non solo in Italia e non finirò mai di pensare a Massimo Troisi (Ansa, Roma 26/10/2014).
Galleria Immagini Il postino
Il Postino spigolatura
L’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie, ha dedicato una via a Massimo Troisi, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa, per ricordare che proprio qui, nel 1994, il popolare attore di San Giorgio a Cremano è stato protagonista del suo ultimo film, Il postino, diretto da Michael Radford, accanto a Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta. L’intitolazione è avvenuta il 29 giugno 2014, celebrando con il nome di Troisi la strada di Pollara che l’attore, nei panni del postino di Neruda, percorre in bicicletta nel film. Ancora una volta, dunque, le Eolie si confermano terra di cinema, legando la memoria dei propri luoghi alle scene più emozionanti delle pellicole amate dal grande pubblico.