L’isolato 203 del PR di Messina fu realizzato nel 1916 su progetto dell’ingegnere Guido Viola. Come nel caso dei limitrofi isolati 201 e 204, anche in questo caso fu l’Unione Edilizia Messinese ad occuparsi della costruzione, come regolato dalla legge istitutiva del 28 luglio 1911 era previsto che l’Unione Edilizia acquisisse i terreni per costruirvi le abitazioni da cedere ai diversi proprietari che non avrebbero, se non coordinati all’interno della stessa logica, potuto accedere al patrimonio immobiliare con le esigue sovvenzioni statali.
L’isolato 203 del PR di Messina fu realizzato nel 1916 su progetto dell’ingegnere Guido Viola. Come nel caso dei limitrofi isolati 201 e 204, anche in questo caso fu l’Unione Edilizia Messinese ad occuparsi della costruzione, come regolato dalla legge istitutiva del 28 luglio 1911 era previsto che l’Unione Edilizia acquisisse i terreni per costruirvi le abitazioni da cedere ai diversi proprietari che non avrebbero, se non coordinati all’interno della stessa logica, potuto accedere al patrimonio immobiliare con le esigue sovvenzioni statali. L’Unione Edilizia aveva anche un laboratorio nel quale realizzare prove di resistenza sui materiali e sugli impasti utilizzati nelle costruzioni. L’isolato 203 utilizza un linguaggio fortemente caratterizzato dallo stile liberty, anzi forse uno dei pochi a Messina che attraverso l’impiego di sobri elementi decorativi trasmette un’idea di ricercatezza e pulizia del disegno delle sagome e delle modanature, che risulta difficili riscontrare altrove.
L’isolato 203 del PR di Messina fu realizzato nel 1916 su progetto dell’ingegnere Guido Viola. Come nel caso dei limitrofi isolati 201 e 204, anche in questo caso fu l’Unione Edilizia Messinese ad occuparsi della costruzione, come regolato dalla legge istitutiva del 28 luglio 1911 era previsto che l’Unione Edilizia acquisisse i terreni per costruirvi le abitazioni da cedere ai diversi proprietari che non avrebbero, se non coordinati all’interno della stessa logica, potuto accedere al patrimonio immobiliare con le esigue sovvenzioni statali. L’Unione Edilizia aveva anche un laboratorio nel quale realizzare prove di resistenza sui materiali e sugli impasti utilizzati nelle costruzioni. L’isolato 203 utilizza un linguaggio fortemente caratterizzato dallo stile liberty, anzi forse uno dei pochi a Messina che attraverso l’impiego di sobri elementi decorativi trasmette un’idea di ricercatezza e pulizia del disegno delle sagome e delle modanature, che risulta difficili riscontrare altrove. Sull’area dell’isolato insistono due corpi di fabbrica rettangolari, ciascuno dotato di una chiostrina, e separati tra loro da un cortile interno che ne costituisce un elemento caratterizzante in quanto ideato per facilitare i rapporti di vicinato anche se oggi ridotto a semplice spazio di isolamento. I due edifici in linea constano di corpi di fabbrica che risultano speculari rispetto all’asse che attraversa il cortile. L’accesso avviene dalla strada attraverso un chiostro che immette al corpo scala localizzato in posizione centrale rispetto alla mole di ciascuno dei due edifici. Purtroppo anche in questo caso la frammentazione della proprietà e la globalizzazione, che ha reso le risorse materiali impiegate nelle costruzioni avulse dal contesto nel quale insistono, ha provveduto a modificare le finiture superficiali che caratterizzavano la realtà architettonica della città di Messina e che costituivano gli elementi attraverso i quali tale realtà si manifestava.