Foto Profilo Eugenio Vitarelli
Scoperto da Leonardo Sciascia, che firma la prefazione a Placida, romanzo d’esordio dell’autore messinese, uscito nel 1983 per le edizioni Mondadori, Eugenio Vitarelli rientra nella categoria di scrittori irregolari destinati a caratterizzare la storia letteraria del Novecento, sia per la mancata appartenenza ad un canone o ad una scuola, sia per l’attenzione episodica che alle sue opere dedicarono la critica – tranne autorevoli eccezioni – e il mondo editoriale. La vita stessa di Vitarelli si presenta come un’avventura dispiegata tra l’amore per il mare (fu anche pescatore, riportando la memoria dei luoghi natali dello Stretto nelle sue pagine), e una attività professionale che lo porta ad essere rappresentante, impiegato e dirigente d’azienda. Dopo Placida, l’autore pubblica racconti e novelle comprese in Acqualadrone (1988), insignita del Premio Chiavari l’anno successivo, Sirene (1990), La chiurma (1992). Postume usciranno le opere La sete (1995) e Il segno della violenza (1999). Vitarelli contribuisce inoltre con racconti e interventi a giornali e riviste, tra cui il quotidiano «La Gazzetta del Sud» e il periodico «Alfabeta». Le sue opere, al centro di un processo di riscoperta, sono ripubblicate dalla casa editrice Mesogea.