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Foto Giuseppe Mallandrino
Immagine tratta dal depliant della mostra: "Giuseppe Mallandrino ingegnere, architetto, ispettore per le Belle Arti. Un impegno per due ricostruzioni: il dopo terremoto e il dopo guerra" svoltasi presso la villa Cianciafara dal 14 al 22 aprile 2012
Biografia:
Giuseppe Mallandrino (1882-1964) fu ingegnere, architetto e ispettore delle Belle Arti. Diplomato nel 1904 in Fisica Matematica presso l’Università di Messina nel 1912 si laurea in ingegneria civile, presso l’Università di Palermo. La sua formazione si avvale altresì della grande biblioteca di famiglia nella quale erano presenti anche testi manoscritti del XV secolo. Figura di spicco nel panorama cittadino è noto soprattutto per il suo impegno in occasione delle due ricostruzioni che modificarono profondamente l’urbanistica della città. Allievo di Ernesto Basile che, da Palermo, porta a Messina le istanze dell’art nouveau sviluppatesi in Europa ed attecchite in Italia con una serie di leggere modificazioni dovute al substrato culturale presente che risente della corrente neoclassica, Mallandrino opera quasi esclusivamente nel settore privato dove progetta diverse architetture. Portano la sua firma i progetti dell’is. 410 in piazza Unità d’Italia (palazzo Carrozza), l’ex Villa Florio a Pace, l’isolato 319 (palazzo Weigert), l’isolato 409 (palazzo Basile-Loteta), uno dei comparti dell’isolato 386 sul torrente Boccetta e numerosi altri edifici cittadini. La sua attività progettuale si articola anche nella progettazione di diversi edifici religiosi, grazie al suo rapporto, a volte contrastato, con l’arcivescovo Angelo Paino. Progetta la chiesa di S. Francesco dei mercanti in via S. Agostino, la chiesa di S. Maria di Portosalvo in viale della Libertà, la chiesa di S. Maria di Gesù Inferiore a Provinciale, la chiesa della Madonna degli Angeli sulla circonvallazione, la chiesa di Maria SS. Annunziata nel villaggio omonimo. È anche autore del Pio Ospizio Collereale a Messina e di un progetto di riconversione in museo del Monte di Pietà di Messina che però non venne mai realizzato. Mallandrino affianca l’architetto Ernesto Basile nella redazione dei calcoli della Sede della Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele, realizzata tra il 1925 ed il 1928 a Messina e, forse, anche in altri incarichi espletati a Messina dall’architetto palermitano. È anche progettista dell’is. 227 del PR di Messina, il cosiddetto Palazzo Iannello sito in prossimità di Piazza Cairoli, che ha perso parte del ricco apparato decorativo, a causa dei gravi danni riportati nei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Firma, inoltre, il progetto dell’isolato 314 del PR di Messina nel quale, presumibilmente, gli apparati decorativi furono realizzati dall’architetto Gino Coppedè: il linguaggio utilizzato è l’eclettismo ma non mancano tendenze ispirate al neomedievalismo, al barocco, al gotico o al tardo liberty. Tra i suoi collaboratori è presente il giovane Roberto Calandra che si forma anche presso il suo studio. Giuseppe Mallandrino muore a Messina il 6 giugno del 1964. Per ricordarlo la Soprintendenza di Messina organizza nel 2012, presso villa Cianciafara, una mostra dal titolo: “Giuseppe Mallandrino ingegnere, architetto, ispettore per le Belle Arti. Un impegno per due ricostruzioni: il dopo terremoto e il dopo guerra”.
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