Una baracca trasformata in un parco di sculture, un matto scopertosi formidabile pittore e scultore, il magazzino di un antiquario trasformato in un’enorme, folle installazione. L’arte outsider a Messina tra luoghi nascosti, storie incredibili e sorprendenti opere d’arte.
Il centro di salute mentale presso l’ex ospedale Mandalari da vari anni si occupa di arteterapia, musicoterapia, ludoterapia etc. All’interno della struttura, sempre visitabile, sono conservati alcune delle magnifiche opere dell'artista outsider Gaetano Chiarenza.
Il Pensatoio è lo strano e suggestivo magazzino di un antiquario, sede del Collettivo Zonacammarata e del piccolo spazio espositivo che ospita un piccolo gruppo di sculture di Giovanni Cammarata.
Il Pensatoio è il magazzino dell’antiquario Vittorio Trimarchi. Aperto tutto i pomeriggi, tranne la domenica, questo spazio è giornalmente riorganizzato da Trimarchi che allestisce i 150 metri quadri del Pensatoio in una sorta di folle monumento al ricordo, tra manichini, cornici, specchi, quadri, macchine da scrivere, scrivanie, e una quantità enorme di oggetti eterogenei. Il Pensatoio è anche la sede di Zonacammarata, il collettivo di ricerca che si è occupato dell’opera di Giovanni Cammarata e che, all’interno di questo spazio, ha organizzato una piccola esposizione delle sculture superstiti dell’artista cementiere di Maregrosso.
“Cammarata Giovanni, l’artista di Maregrosso”, così il cementiere messinese presentava se stesso. Ciò che rimane della sua casa sul pubblico marciapiede è solo una piccola testimonianza dell’opera del Cavaliere, urlo anarchico e creativo contro l’indifferenza e il degrado di una periferia dimentica della
I resti della casa – monumento – parco urbano abusivo di Giovanni Cammarata (Messina 1914 – 2002) sono solo una parte dell’enorme opera di questo cementiere irregolare. Tra la fine degli anni ’70 e fino alla sua morte, Il Cavaliere di Maregrosso trasformò la sua casa – laboratorio in un fantasmagorico parco di sculture, mosaici, murales, fontane, templi, ninfe etc. Ciò che rimane oggi è “ingresso monumentale” della sua dimora, architettura spontanea in cui tecniche e temi diversi si fondono in una monumento originalissimo in cui l’horror vacui ospita un labirinto di figure, personaggi e immagini.
