Messina di Marmo - Percorso scultoreo

La città di Messina è stata riccamente abbellita durante la sua prolifica storia. Dall’allievo di Michelangelo, Giovannangelo Montorsoli agli epici episodi della scultura del Novecento, Messina di Marmo è un viaggio monumentale intorno ai capolavori di quest’arte di pietra e bronzo.

Busto all'ammiraglio russo Fedor Fedorovich Ushakov

L'Ammiraglio russo Fedor Fedorovich Ushakov (1745-1817) nel maggio 1802 assunse il comando in capo della flotta del mar Baltico, squadra navale a cui appartenevano anche gli equipaggi delle navi che, all'indomani del sisma del 1908 portarono i soccorsi a Messina.Considerato come uno dei padri spirituali dei marinai russi di tutti le generazioni è commemorato su questa piazza con un busto eretto nell'ambito del festival di Primavera russa per il decennale dell'istituzione del Consolato generale.

Antonio Bonfiglio: Busto di Ludovico Fulci, 1960 ca.

Il busto, realizzato dallo scultore Antonio Bonfiglio, raffigura Ludovico Fulci (Santa Lucia del Mela, 31 dicembre 1849 – Messina, 28 giugno 1934), politico messinese, mazziniano, anticlericale, antifascista e antimonarchico, avversario dell’arcivescovo Paino e del Fascismo più tardi. Fulci fu eletto deputato alla Camera nel collegio di Messina dalla XV alla XXIII legislatura (1882-1913), nel gruppo Radicale.

Antonio Bonfiglio: Busto di Antonio Martino, 1930 ca.

La statua è dedicata ad Antonio Martino, primo cittadino di Messina dall’agosto del 1899 al marzo del 1904 e dal 1914 al 1919, fautore del primo acquedotto civico moderno progettato dall’ingegnere Leandro Caselli. Il ritratto dalla posa fiera e lo sguardo autorevole, è stato fuso su disegno dello scultore Antonio Bonfiglio. Dell’opera sono conservati tre bozzetti presso gli Uffici del Pronto Intervento.

Giuseppe Butera e Antonio Bonfiglio: Dina e Clarenza, 1932.

I bassorilievi realizzati per i prospetti di Palazzo Zanca nel 1932 da Antonio Bonfiglio, (“Clarenza che suona la campana”), e Giuseppe Sutera (“Dina che lancia la prima pietra”), rappresentano un episodio leggendario della storia patria messinese. Durante l’assedio della Guerra del Vespro, condotto da Carlo d’Angiò con una possente armata, le due sorelle, asserragliate sul colle di Montalto con i concittadini, scoprirono la sortita notturna degli angioini (8 agosto 1282), svegliando l’esercito messinese guidato da Alaimo da Lentini, che, dopo una dura battaglia, ricacciò indietro gli agguerriti avversari.

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