Foto Profilo Guido Ghersi
A Messina, dove giovanissimo milita tra gli anarchici, Ghersi vive l’esperienza del terremoto del 1908, in seguito alla quale si rifugia a Napoli, rientrando in città l’anno dopo per sostenere gli esami di licenza liceale. Tappe del suo viaggio e della sua formazione sono Palermo, dove approfondisce la propria vocazione filosofica, e Roma, con le lezioni di Bernardino Varisco e, più tardi, i cenacoli di Valori plastici e della Ronda, con cui entra in contatto al rientro dalla grande guerra. Il 1922 segna il ritorno di Ghersi nella città natale e la sua conversione al Cattolicesimo, al termine di una lunga crisi interiore e dell’intimo colloquio con il gesuita Enrico Rosa e il pittore Amerigo Bartoli. A Messina collabora con diversi periodici e insegna prima al collegio dei gesuiti e, per qualche tempo, all’ateneo cittadino, ma soprattutto attraversa un decennio denso di incontri, il più importante tra i quali avviene con Giorgio La Pira. Tra il 1931 e il 1933 compone il romanzo La città e la selva, che, in chiave autobiografica, condensa le convinzioni storiche, filosofiche e religiose dell’autore.