Piazza Casa Pia
Prende il nome della Casa di Beneficenza Casa Pia dei Poveri, fondata nel 1860. Oggi sulla piazza domina la Porta Grazia, trasferita qui dalla Cittadella fortificata (1678 ca) della Penisola di San Raineri.
Un viaggio tra i principali punti di interesse della città. Arte, cultura e storia in un passeggiata tra le chiese e i monumenti di Messina.
Prende il nome della Casa di Beneficenza Casa Pia dei Poveri, fondata nel 1860. Oggi sulla piazza domina la Porta Grazia, trasferita qui dalla Cittadella fortificata (1678 ca) della Penisola di San Raineri.
Lo spazio della piazza era un tempo occupato dal monastero femminile di “S. Maria di Basicò”, edificato nel 1344, così denominato perché posto sotto protezione del re (basilikon: reale, da basileus: re in grego). Oggi la piazza è occupata dalla fontana realizzata dall’architetto Carlo Falconieri nel 1842 per la piazza Ottagona (ora piazza Juvarra),e qui trasferita dopo il terremoto.
La via fu chiamata così in onore di Bernardino Cardines, duca di Maqueda, vicerè di Sicilia dal 1596 al 1602. In passato costituiva una dei più importanti assi viari della città. Realizzato agli inizi del XVII secolo, nell’ambito del generale riassetto urbanistico moderno, misurava circa 650 metri, con un’ampiezza di dieci metri. Dopo il terremoto, il primo segmento della strada, che un tempo giungeva fino all’attuale Via Nicola Fabrizi, rimase tale, mentre il secondo venne ribattezzato Via Cesare Battisti.
Realizzata dallo scultore Giuseppe Buceti nel 1758, la scultura fu solennemente inaugurata alla presenza del Clero, del Senato e delle numerose Confraternite cittadine, come omaggio al culto dell’Immacolata. Sulla base quadrata si innalzano quattro potenti volute scandite da cornici contenenti iscrizioni votive. Ai vertici del tronco di piramide quattro puttini reggono in mano fiori di bronzo. Sopra di essi quattro piccole volute sostengono il globo decorato da segni dello zodiaco, e da un serpente che insidia il tallone della figura avvolta in un esuberante panneggio barocco.
Opera dello scultore messinese Antonio Bonfiglio (Messina, 1895 – Condrò, 1995), il bassorilievo è stato realizzato nel 1940 per il prospetto di Via Garibaldi del Palazzo Littorio. In una carrellata monumentale, dinamica e insieme arcaicizzante, l’artista raffigura i lavoratori al seguito degli stendardi della rivoluzione fascista.