PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
La tela fu esposta alla Prima Mostra Sindacale Interprovinciale di Palermo del maggio del 1929 insieme a la Tortorella di De Pasquale. La mostra palermitana è ritenuta seconda sola alla prima organizzata dal Sindacato toscano nel 1927, tuttavia bisogna ricordare che precoci avvisaglie di questa adesione al corporativismo voluto dal fascismo, si erano avute a Messina già nel 1923, quando Romano e Schmiedt fondarono il circolo artistico “Antonello” promuovendo mostre ed eventi.
Nel 1946 l’architetto Filippo Rovigo ricostruisce ciò che si è salvato della fiera dai bombardamenti e progetta, oltre allo spostamento dell’ingresso a sud della passeggiata a mare in luogo del precedente su via V. Emanuele, anche l’edificio immediatamente a fianco dell’arco in c.a. che individua ingresso. Rovigo localizza a ridosso dell’ingresso i locali per gli uffici ed un grande padiglione espositivo rettangolare orientato secondo la direzione del padiglione centrale.
L’opera compare nella monografia “Ex Camera. Fotografie di Giulio Conti (1965 – 2005), prezioso contributo la cui pubblica presentazione venne incorniciata da una suggestiva mostra al Teatro Vittorio Emanuele II nel novembre del 2006. Fotomontaggio realizzato con la computer grafica, l’immagine è una prova preziosa della acutezza della visione concettuale ed estetica di Conti.
Fin dall’epoca più remote le acque dello Stretto sono state celebri per il loro magico fascino: sirene, gorghi e un tempo “magici” fenomeni ottici hanno accresciuto la fama di questo paesaggio incredibile. In questa pensilina, con il suo stile sintetico quanto poetico ed efficace, Valeria Cariglia rappresenta, geometricamente e concettualmente, la rifrazione tra le due sponde del mare siculo – calabrese.