PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Il Cenobio, costruzione in stile neogotico dell’architetto Giacomo Fiore (1808 – 1893), rappresenta il culmine architettonico del percorso progettato da Leone Savoja, architetto autore del progetto del Gran Camposanto. Lo slancio metafisico delle sue forme segue la celebrazione degli eroi laici del Famedio, costituendo una sorta di ponte simbolico verso il divino. Suggestiva anche la spianata che ospita l’edificio, ricca di esempi eccellenti di scultura funeraria di fine Ottocento e inizi Novecento.
Nel 1622 l’architetto Simone Gullì presenta un progetto che prevede una cortina continua di tredici grandi edifici intervallati dalle monumentali porte cittadine. La palazzata sostituiva, in termini moderni, le vecchie mura urbane e venne danneggiata dal terremoto del 1783 tanto da essere in parte ricostruita fin dall’inizio del XIX secolo dall’abate Giacomo Minutoli. Venne definitivamente distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908. Fu bandito un concorso di idee, vinto nel 1931 dall’architetto Camillo Autore con Giuseppe Samonà, Guido Viola e Raffaele Leone. Del progetto fu realizzato solo l’edificio della testata a sud, il Palazzo dell’INA nel 1935. Successivamente furono realizzati il Palazzo del Banco Di Sicilia ed i successivi verso nord, che vennero realizzati nell’arco del ventennio seguente.
Difficile è la catalogazione del variegato ed eclettico corpus di opere di Nato Sciacca. Egli stesso, dal 1943, data del suo rientro in Sicilia, firma e data le sue opere molto raramente. Tuttavia, nonostante l’astinenza autoimposta dalle esposizioni e nonostante l’esilio quasi volontario di Patti, Sciacca nel 1950 s’inventa l’arte astroabissale che è insieme un anticipo dello spazialismo milanese (1954) e il risultato particolare di un percorso umano e artistico molto singolare.
L’opera appartiene alla serie Punti di Rottura realizzata in occasione della presentazione della nuova moto Monster 821 presso lo show room Ducati di Roma. Incontro tra arte e pubblicità, il quadro è una testimonianza dello stile veloce ed estemporaneo di Caminiti che ben si adatta alla realtà dinamiche e pop dell’arte d’oggi.