Costruito per volontà di Re Ferdinando II di Borbone nel 1842, il Teatro era un tempio denominato di S. Elisabetta. Progettato dall’architetto napoletano Pietro Valente in stile Neoclassico, cambiò nome dopo l’Unità. Danneggiato dal terremoto del 1908, venne restaurato solo nel 1980. Pregevole il gruppo marmoreo del “Tempo che scopre la Verità a Messina”in facciata, opera dello scultore messinese Saro Zagari, mentre al suo interno è possibile ammirare il "Colapesce" (1985) di Renato Guttuso.
Costruito su volontà di Re Ferdinando II di Borbone nel 1842, il Teatro era un tempio denominato di S. Elisabetta. Progettato dall’architetto napoletano Pietro Valente in stile Neoclassico, cambiò nome dopo l’Unità d’Italia. Danneggiato dal terremoto del 1908 venne completamente restaurato solo nel 1980. Pregevole il gruppo marmoreo del “Tempo che scopre la Verità a Messina” in facciata, opera dello scultore messsinese Saro Zagari, mentre al suo interno è possibile ammirare il Colapesce di Guttuso, volta pannellata realizzata nel 1985.
Costruito su volontà di Re Ferdinando II di Borbone nel 1842, il Teatro era un tempio denominato di S. Elisabetta. Progettato dall’architetto napoletano Pietro Valente in stile Neoclassico, cambiò nome dopo l’Unità d’Italia. Danneggiato dal terremoto del 1908 venne completamente restaurato solo nel 1980. Pregevole il gruppo marmoreo del “Tempo che scopre la Verità a Messina” in facciata, mentre al suo interno è possibile ammirare il Colapesce di Guttuso, volta pannellata realizzata nel 1985.