PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Commissionato ad Antonello da Messina nel 1473 per la chiesa di San Gregorio, il polittico è oggi conservato al Museo Regionale di Messina. Le cinque tavole superstiti, in cattivo stato di conservazione a causa di un improvvido restauro e del catastrofico sisma del 1908 che lo danneggiò gravemente, mostrano i modi dell’Antonello aggiornato alle novità prospettiche del Rinascimento italiano cui l’artista messinese aggiunge la visione lenticolare, di origine fiamminga, che ebbe modo di apprende durante il suo apprendistato napoletano presso il maestro Colantonio.
L’opera appartiene alla seconda stagione dell’opera di Enzo Celi, quando dopo una lunga pausa, riprenderà a dipingere. Dal 1986 in poi Celi lavora a un personale linguaggio totalmente dominato dalla luce e dal colore. Dopo l’approccio a opere come questa di medio formato e su carta, l’artista approderà alle grandi e magnifiche tele di Ariose Energie (1988). Pittura è un vibrante esempio delle componenti principali della sua “seconda estetica”. Vortici, linee, dripping, campi di colori restituiscono l’immagine di un pensiero pittorico totalmente devoto ai mezzi della pittura e alle sue possibilità di trasmettere ed emozionare, lontano da ogni riferimento figurativo.
L’isolato 213 del PR di Messina sorge sul limite della città racchiusa all’interno delle mura volute da Carlo V, in aderenza al bastione sul quale insiste la scalinata di S. Barbara. L’edificio fu costruito nel 1923 su progetto dell’ingegnere G. Donato che utilizzò un linguaggio eclettico facendo ricorso ad una grande varietà di elementi decorativi. Le due facciate possiedono infatti una ricchezza di decorazioni in stucco di cemento che provvedono a creare una gerarchia nelle due facciate lungo la via Tommaso Cannizzaro e nello slargo che da accesso alle scale della salita di S. Barbara frontistante la via S. Giovanni Bosco.
La fontana adorna la piazza davanti alla Stazione progettata da Angelo Mazzoni nel 1939. Venne realizzata con i pezzi di un’altra fontana costruita su disegno dell’ingegnere capo del Comune Leandro Caselli nel 1902 per celebrare la costruzione dell’acquedotto moderno.