PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Sorge sui resti di un’antica fortezza, forse di origine greca, restaurata dai Normanni nel XII secolo. Il tempio di Cristo Re è stato edificato nel 1937, su progetto dell’ingegnere Francesco Barbaro che si ispirò alla basilica di Superga realizzata dal messinese Filippo Juvarra tra il 1715 e il 1731. L’edificio, alto 44 metri, domina con la sua mole il paesaggio urbano della città. Dell’antico castello rimane soltanto la torre ottagonale, sormontata da un’enorme campana alta 2, 80 metri e dal peso di 130 quintali.
La cinta normanna che circondava la città può essere desunta da alcune incisioni che ritraggono la città subito dopo gli interventi voluti da Carlo V che ne ampliò il perimetro. In particolare dall’incisione di MatthausMerian il vecchio si rilevano diversi allineamenti dai quali se ne può intuire l’andamento. Purtroppo la gran parte di queste mura è stata demolita per trarne materiali da costruzione, oltre che aree appetibili, così come parte venne inglobata nelle nuove mura realizzate a partire dal 1537.
Ricorda la strada dei noti e valenti artigiani messinesi, la cui corporazione faceva capo alla chiesa dei SS. Elena e Costantino. A questi artisti eccelsi fanno capo le squisite produzioni del Vascelluzzo (1644 ca), il simulacro d’argento portato in processione per il Corpus Domini, e dei numerosi capolavori del Tesoro del Duomo.
Il protagonista di questa serie epica pubblicata da Sergio Bonelli Editore è Ian Aranil, alias Dragonero. Questo personaggio è un Varliedarto, ovvero un membro appartenente ad un’antica casata di cacciatori di draghi. Ex ufficiale di trentaquattro anni, assoldato in qualità di scout imperiale, vive nella città marittima di Solian dove, contattato periodicamente dalle autorità, compie varie missioni in terre lontane. L’arma da lui utilizzata, definita la “Tagliatrice crudele”, donatagli dal nonno paterno Herion, si lega simbolicamente al suo nome poiché è divenuta di colore nero a causa del contatto col sangue del primo drago ucciso. L’albo numero 24 qui descritto è intitolato Attraverso l’Erondar sceneggiato in tutte le sue parti da Stefano Vietti, consta di tre storie frenetiche ed essenziali le cui avventure riguardano il protagonista, Ian, e i suoi due comprimari, Sera e Gmor.