La Messina di Carlo V

La visita dell’imperatore Carlo V (1535) costituì un momento di rinascita per Messina. Distrutta la vecchia cinta muraria, la città divenne un monumentale e strategico punto nevralgico del sistema difensivo siciliano voluto da Carlo V per contrastare il pericolo dei pirati turchi.

Bastione S.Stefano

Il Bastione di S.Stefano fu realizzato a partire dal 1537 per opera di Carlo V e chiudeva la sponda destra del Torrente della Bozzetta difendendo la Porta Bozzetta.. Da questo bastione si dipartiva un tratto di mura, che garantiva l’accesso alla città da ovest e che raggiungeva il Forte dell’Andria posto sull’omonima collina. Il bastione risulta in parte demolito per fare spazio ad edifici di recente costruzione e risulta visibile solo in un tratto lungo l’attuale via del Macello Vecchio.

Castello di Rocca Guelfonia

Il castello di Roccaguelfonia, atrimenti detto di Matagrifone, fu eretto nella sua prima configurazione da Riccardo Cuor di Leone per farne un fortilizio a difesa della città ma anche per acquartierare le truppe di soldati al riparo da possibili insurrezioni della città. Probabilmente il primo fortilizio fu edificato in legno ma a questa costruzione, con l’affermarsi del governo normanno, seguì una costruzione in pietra che venne progressivamente modificata fino alla riorganizzazione delle fortificazioni cittadine voluta da Carlo V. Oggi, fatta eccezione per una torre ottagonale di epoca federiciana e per alcuni tratti di mura, non è più visibile nella sua configurazione anche perché in gran parte demolita per fare posto al Sacrario di Cristo Re che conserva le spoglie del milite ignoto. 

Bastione di S.Andrea

Il Bastione di S.Andrea circondava la fortezza di Roccaguelfonia ed è tutt’oggi visibile lungo la via Grattoni e la circonvallazione. Al venire meno delle esigenze difensive della città, a ridosso di queste mura sorsero, presumibilmente nel XIX secolo, numerose cellule edilizie, tutt’oggi abitate. Lungo la via delle Carceri di apre un portale che conduce ai sotterranei della Roccaguelfonia e che era in passato utilizzato per il transito dei condannati a morte che ricevevano assistenza da parte dei componenti dell’Arciconfraternita degli Azzurri nei locali del vicno Monte di Pietà.

Torre Vittoria

La Torre Vittoria sorgeva sul colle della Caperrina e fu integrata nella difese di Messina nel corso della riorganizzazione voluta dal Carlo V. La torre, probabilmente eretta su una preesistenza, rimase in stato di abbandono fin quando fu demolita per dare luogo ad un complesso residenziale del XX secolo. Questa fortificazione, posta tra il forte di Roccaguelfonia ed il Castellaccio, difendeva da ovest la città ed era collegata visivamente con le altre fortificazioni cittadine.

Forte di S.Maria dell'Alto

Il Forte S.Maria dell'Alto, detto anche Forte di Torre Vittoria è oggi riconoscibile per grandi linne dall’andamento delle mura che può essere rilevato solo da un complesso residenziale costruito nel XX secolo. Dal forte, che costituiva la chiusura più estrema ad ovest della città, i messinesi riuscirono ad organizzare la resistenza agli attacchi dell’esercito francese nel corso della guerra del Vespro del 1282.

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