La festa
Primo testo interamente in italiano, realizzato dopo Nunzio e Bar, La festa è considerato dalla critica come uno spartiacque nella produzione di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, che costruiscono un interno familiare isterico e raggelante, declinando un persistente senso di disagio su tre personaggi e la loro grigia quotidianità. L’allestimento scenico essenziale contribuisce, come i dialoghi, scarnificati in battute brevissime, a celebrare un milieu assurdo in cui la drammaturgia, con la propria peculiare cifra, si colloca. Oltre alla coppia Scimone-Sframeli, la terza presenza in scena è quella di Gianluca Cesale. La regia è di Gianfelice Imparato.