edilizia pubblica

Edilizia pubblica

Isolato 268 - Plesso centrale Università di Messina

L’Università di Messina fu fondata nel 1548 da Ignazio di Loyola su impulso della classe politica e grazie al viceré Juan de Vega. La bolla pontificiaCopiosus in misericordia Dominus” di Paolo III Farnese istituiva la prima Università collegiata gesuitica in Europa. L’edificio che ospitava l’Università fu danneggiato nel terremoto del 1908 e nel 1913 venne dato incarico a Giuseppe Botto, funzionario del Genio Civile che risulta autore, insieme a Gustavo Giovannoni, della sistemazione dell’Università di Roma. Il progetto di Botto, rivisto da Giuseppe Colmayer, insiste nell’area dell’isolato 268 del PR di Messina e risulta organizzato con un corpo di fabbrica centrale nel quale è il Rettorato, affiancato da tre corpi di fabbrica che insistono su ciascuno dei due lati.

Isolato 318 del PR di Messina - ex sede INPS

L’isolato 318 del Piano Regolatore della città di Messina fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Peressutti nel 1926 e consta di due corpi di fabbrica separati tra loro da una galleria interna che risulta coperta da una struttura in metallo e vetro che ne protegge le superfici. All’esterno questo fabbricato si manifesta lungo la via Sant’Agostino con due differenti corpi di fabbrica tra loro uniti da un portale di ordine gigante che dà accesso a questa galleria che separa i due edifici e che contempla un passaggio nel suo estradosso.

Isolato 317 del PR di Messina - Palazzo delle Poste

Nel 1913 venne affidato l’appalto per la costruzione dell’edificio alla Ditta Domenico Visalli che lo realizzò nei due anni successivi. L’edificio è uno dei quattro che configurano la Piazza Antonello, ciascuno con un porticato che ne evidenzia analogie e ne mette a confronto le diversità dei differenti prospetti che, anche da un punto di vista simbolico, rappresentano il maggiore punto focale della città. La struttura dell’edificio è in muratura confinata con una struttura in travi e pilastri di cemento armato secondo quanto prescritto dalla normativa antisismica che, a sua volta, costituiva la trasposizione realizzata con i nuovi materiali, primo tra tutti il cemento armato. Nel corso della sua costruzione sono emersi strati di epoca ellenistica e romana.

Isolato 216 del PR di Messina - Palazzo del Tribunale

Dopo il terremoto, il Palazzo di Giustizia doveva essere velocemente ricostruito per ovvi motivi di continuità nell’esercizio delle funzioni giudiziarie. L’incarico fu affidato a Marcello Piacentini che elaborò un primo progetto di massima da sottoporre, come richiesto dalla normativa dell’epoca, al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per una approvazione preventiva che doveva tenere conto delle deroghe alla normativa antisismica previste per gli edifici pubblici che dovevano assurgere al rango di punti focali aventi carattere di monumentalità in una città caratterizzata da altezze limitate ed una sostanziale uniformità di materiali e tecniche di realizzazione. L’architetto Piacentini presentò il progetto il 28 settembre del 1912 che fu discusso al Consiglio Superiore dei LL.PP. tra novembre e marzo dell’anno successivo con l’apporto di alcune modifiche alle previsioni di spesa. I lavori furono iniziati prima della grande guerra ma rimasero sostanzialmente fermi alle fondazioni dell’edificio per la crisi economica che ne conseguì.

Isolato 276 del PR di Messina - Case INCIS

L'isolato 276 di Messina consta di due corpi di fabbrica che occupano ad est e ad ovest la superficie dell'isolato essendo separati da uno spazio intercluso nel quale, oltre ai percorsi di accesso alle singole unità trova posto un giardino. Fu realizzato a partire dal 1949 quando fu commissionato il progetto di massima agli architetti W. Frankl e M. Ridolfi. Il progetto venne elaborato nel corso dei due anni successivi e l’opera architettonica fu conclusa nel 1952.

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