Architecture fa parte del nucleo di opere esposte alla mostra della Galleria Morone di Milano, nel maggio del 2009. L’opera, un quadrato 100 x 100 d’olio su tela, appartiene agli esiti più recenti dell’estetica di Freiles. Spazio, colore e luce, variamente interpretati dalla sua ricca bibliografia critica, offrono qui lo spunto per una riflessione a tutto tondo sull’arte di questo pittore.
Custodito presso il Museo Correr di Venezia, l’olio su tavola autografo e datato al 1475 appartiene all’ultimo periodo dell’attività del pittore. La scena segue un’iconografia nordica, tuttavia se ne discosta per l’ambientazione totalmente messinese come dimostra l’abside di San Francesco all’Immacolata, chiesa ben nota al pittore che abitava nel borgo dei sicofanti, nei pressi dell’antico torrente Boccetta.
Firmata e datata 1475 la Crocifissione di Londra è la più “italiana” delle Crocifissioni di Antonello. Costruita secondo le regole prospettico matematiche del Rinascimento, l’opera, lontana dal patetismo nordico delle opere documentate con lo stesso soggetto, è un anche un accurato paesaggio cromaticamente fuso con la tenue e morbida atmosfera dell’opera. Le mura della città potrebbero essere quelle di Messina presso la porta del torrente Boccetta.
L’opera realizzata nel 1475, come iscritto dallo stesso pittore nel cartiglio in basso a sinistra, incrocia l’iconografia fiamminga della Crocifissione con le vedute paesaggistiche tipiche di Venezia, città nella quale si trovava Antonello in quell’anno. Tuttavia, il paesaggio descritto da Antonello sembrerebbe proprio quello dello Stretto di Messina visto dalle alture di Camaro con in alto a destra la fortezza medievale di Matagrifone.
Realizzata nel 1460 circa, l’opera è oggi conservata al Museo di Bucarest. La tavola appartiene al periodo giovanile e ha una doppia matrice stilistica. La parte inferiore con Maria e Giovanni riprende iconograficamente i Calvari fiamminghi, mentre il paesaggio con la città di Messina è derivato dalle novità prospettiche della pittura italiana continentale. La veduta del porto con la caratteristica falce è tra i documenti più accurati della forma urbana del XV secolo.
Datata tra il 1465 e il 1470, l’opera è stata acquistata nel 2003 dalla Regione Sicilia e collocata nel Museo Regionale di Messina. Non univocamente attribuita ad Antonello, la piccola pala venne creata per la devozione privata, probabilmente di un frate, che la custodiva nella sua cella o la portava con sé durante i viaggi, numerosi allora per gli ordini monastici come quello francescano cui appartiene il personaggio effigiato.
Commissionato ad Antonello da Messina nel 1473 per la chiesa di San Gregorio, il polittico è oggi conservato al Museo Regionale di Messina. Le cinque tavole superstiti, in cattivo stato di conservazione a causa di un improvvido restauro e del catastrofico sisma del 1908 che lo danneggiò gravemente, mostrano i modi dell’Antonello aggiornato alle novità prospettiche del Rinascimento italiano cui l’artista messinese aggiunge la visione lenticolare, di origine fiamminga, che ebbe modo di apprende durante il suo apprendistato napoletano presso il maestro Colantonio.