La formazione iniziale di Giuseppe Micali, di impronta prevalentemente accademica e ortodossa, si svolse a Messina dove nacque il 31 gennaio del 1860 dal commerciante Letterio e da Giovanna Razzica. Fino al 1877 frequentò infatti la Scuola Municipale di disegno presso il monastero di San Gregorio, seguendo gli insegnamenti di un lontano parente, l’incisore Gaetano Micale, e di Gregorio Panebianco. A questo periodo risale lo Studio accademico di nudo virile oggi nelle collezioni del Museo Regionale di Messina (inv. A687). Secondo le notizie di un suo biografo, Micael Spadafora, che in un articolo del 1887 pubblicò anche un ritratto del pittore, Micali realizzò a sedici anni La sfida di Barletta e più tardi venne incaricato dal console tedesco a Genova Bombery (ma si tratta verosimilmente di Felix Bamberg) di copiare quadri antichi. Durante il servizio militare, prima di ottenere nel 1884 un sussidio comunale e trasferirsi a Roma, realizzò i ritratti degli ufficiali della sua compagnia. A Roma aprì uno studio in via San Giuseppe, si iscrisse alla Scuola Libera di Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di San Luca e prese a frequentare l’Accademia di “Giggi” dove operavano, fra gli altri, Mariano Fortuny, Pio Joris e Antonio Mancini. Si affermò inoltre come illustratore e critico per La parola degli Artisti e fu collaboratore de La Tribuna Illustrata nella cui redazione, oltre a D’Annunzio, figuravano Sartorio, Ballester e Ciani. Esordì alla mostra romana degli Amatori e Cultori del 1886 con il dipinto Fulvia e all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887 presentò quattro opere fra cui Un caso di coscienza (Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna “E. Restivo”) col quale otterrà significativi riconoscimenti all’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-92. Intorno a questi anni dovrebbero attestarsi i dipinti Signora con ombrellino (Agrigento, collezione privata) firmato col nome della madre e Una modella al cavalletto (Messina, coll. priv.) coincidente forse con il breve soggiorno nella città natale del 1888.L’intensa attività del Micali che ancora necessita di un’organica ricostruzione, si caratterizzò anche per la costante partecipazione a manifestazioni internazionali (Londra 1888, Liverpool 1889, St. Louis 1904, San Pietroburgo 1898) e per il lungo soggiorno in Inghilterra dal 1908 agli inizi degli anni Venti. In particolare alla Autumn Exhibition della Walker Art Gallery di Liverpool presentò nel 1889 un dipinto che in catalogo figurava col titolo Street in Anticoli e, nell’edizione del 1907 Ancient quarter of the”Armigeri” Viterbo e Reviews. Tornato a Roma dove aprì uno studio in via Margutta, “frequentando ogni sera la scuola del nudo al Circolo Artistico”, refrattario ai fermenti ed agli sperimentalismi che avevano animato la pittura italiana del primo trentennio del ‘900, si diede ad una garbata produzione di acquerelli, disegni, ritratti e vedute dei borghi laziali oggi in gran parte dispersi in collezioni private e sul mercato antiquario. Così come attualmente risultano di ubicazione ignota i dipinti Dopo la messa, presentato alla III Esposizione del Sindacato Fascista di Belle Arti del 1932, e Donna con bambino esposto l’anno successivo alla I Mostra Nazionale del Sindacato Fascista di Belle Arti di Firenze. Oltre ad una serie di pitture della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Braschi a Roma, fra le opere presenti in collezioni pubbliche si ricordano: il Ritratto di Damaso Bianchi (1928, Bari Pinacoteca Provinciale); Galleria Nazionale d’Arte Moderna (il salone d’ingresso) e Galleria Nazionale d’Arte Moderna (La sala Jenner) (1930, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).Per i riferimenti bibliografici: L. Giacobbe, Giuseppe Micali (scheda biografica) in Ottocento Siciliano. Dipinti di collezioni private agrigentine, Napoli, Electa Napoli, 2001, pp. 19-198.