Ninni Bruschetta

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Volto noto del piccolo e del grande schermo, l’attore Ninni Bruschetta inizia la sua carriera in teatro, fondando nel 1993 la compagnia "Nutrimenti terrestri", che porta in scena testi di valenza sociale come I carabinieri di Beniamino Joppolo (1993), Giulio Cesare di William Shakespeare (1998), Corruzione al palazzo di giustizia di Ugo Betti (1999). Contemporaneamente sperimenta la sceneggiatura cinematografica, a fianco di Francesco Calogero (La gentilezza del tocco, 1987, Nessuno, 1992), e, nel 1990, firma la regia del lungometraggio Visioni private, del quale è anche interprete. Risale a questi anni l’incontro con Pappi Corsicato, che lo dirige in Libera (1993) e I buchi neri (1995). Al cinema ha interpretato innumerevoli ruoli, collezionando una filmografia che raggiunge i quaranta titoli, tra i quali ci sono La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant, L’uomo in più di Paolo Sorrentino, Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti, I cento passi di Marco Tullio Giordana, To Rome with love di Woody Allen. Tra le ultime pellicole alle quali ha preso parte, anche La trattativa di Sabina Guzzanti (2013). Oltre alle numerosissime partecipazioni a fiction televisive, che lo hanno reso molto popolare, rimane indimenticabile il personaggio di Duccio Patanè, interpretato da Bruschetta nella serie Boris (2007), vero e proprio "cult" trasformato, nel 2011, nel film omonimo. Il teatro continua a rimanere un punto fermo dell’orizzonte creativo di Bruschetta, che lo declina sovente lungo un versante di impegno civile: nel 2006 mette in scena L’istruttoria - atti del processo in morte di Giuseppe Fava, di Claudio Fava con Donatella Finocchiaro e Claudio Gioè, e, nel 2012, L’ufficio di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre (autori della serie tv Boris), con Maurizio Marchetti, Antonio Alveario, Giampiero Cicciò, Adele Tirante, Maurizio Puglisi, Livio Bisignano, Lucio Patanè. Con Marchetti e Alveario, Bruschetta è stato tra i protagonisti del film di Pif La mafia uccide solo d’estate (2013). È stato direttore artistico del Teatro di Messina e del Teatro del Mela, dirigendo laboratori di formazione per giovani attori. Nel 2010 ha pubblicato, con l'editore Bompiani, il volume Sul mestiere dell’attore, con prefazione di Franco Battiato.  

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