L’edificio del Banco di Sicilia, fu il primo degli edifici della palazzata ad essere realizzato da Camillo Autore e Giuseppe Samonà. In questo caso si tratta dell’edificio che fa da cerniera tra l’asse della via Garibaldi e la via I Settembre assecondando la naturale configurazione curvilinea del porto. Anche l’edificio del Banco di Sicilia risente del linguaggio razionalista che ricercava la purezza delle forme e la razionalità della costruzione.
L’edificio del Banco di Sicilia, fu il primo degli edifici della palazzata ad essere realizzato da Camillo Autore e Giuseppe Samonà. In questo caso si tratta dell’edificio che fa da cerniera tra l’asse della via Garibaldi e la via I Settembre assecondando la naturale configurazione curvilinea del porto. Anche l’edificio del Banco di Sicilia è caratterizzato da una partitura nelle facciate che ne scandisce le campate che lo compongono denunciandole all’esterno. L’attacco a terra è caratterizzato dall’impiego di lastre di pietra levigata che, solo in corrispondenza del volume cilindrico che funge da cerniera e contiene l’ingresso dell’edificio, trovano rispondenza nelle colonne di ordine gigante che ne incorniciano le finestre. La caratterizzazione delle superfici lungo il loro sviluppo verticale è affidata all’intonaco a stucco: una pasta cementizia con graniglie e polveri di marmo che imita la texture della pietra. Anche in questo caso le bucature delle finestre e dei varchi di passaggio sono centrate rispetto alla campata che, lungo tutti i prospetti, viene sempre denunciata dalla struttura che emerge dal filo dell’edificio.
Dopo l’ampio dibattito che ebbe luogo in città sull’opportunità di ricostruire la nuova palazzata e la configurazione che questa doveva avere, seguì un concorso di idee vinto dal gruppo di progettisti Autore, Samonà, Viola e Leone. La costruzione del primo e del secondo edificio a sud della palazzata, nel quale erano previsti gli uffici dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, iniziò dal viale S. Martino. Nel 1936 fu realizzato, su progetto dell'ing. Autore, l’edificio del Banco di Sicilia, a formare una cerniera tra la via I Settembre - l'antica Via Austria - e la Via Garibaldi assecondando la naturale configurazione curvilinea del porto. L'edificio mostra una rilettura in chiave moderna dell'architettura rinascimentale che si dichiara nelle paraste che inquadrano il portale d’ingresso cui viene dato maggior risalto da due colonne tuscaniche presenti ai lati e dal balcone che lo sormonta. L’imponente costruzione risente del linguaggio razionalista che ricercava la purezza delle forme e la razionalità. È caratterizzata da una partitura nelle facciate che ne scandisce all’esterno le campate che la compongono. L’attacco a terra è caratterizzato dall’impiego di lastre di pietra levigata che, solo in corrispondenza del volume cilindrico che funge da cerniera e che contiene l’ingresso dell’edificio, trovano rispondenza nelle colonne di ordine gigante che ne incorniciano le finestre. La caratterizzazione delle superfici lungo il loro sviluppo verticale è affidata all’intonaco a stucco: una pasta cementizia con graniglie e polveri di marmo che imita la texture della pietra. Le bucature delle finestre e dei varchi di passaggio sono centrate rispetto alla campata che, lungo tutti i prospetti, viene sempre denunciata dalla struttura che emerge dal filo dell’edificio. La copertura è manifestata sulle facciate dalla presenza di un cornicione la cui particolarità è costituita dal rango attribuito dai progettisti alle membrature architettoniche che risultano caratterizzate da una orizzontalità nel basamento ed in copertura e da una modanatura che sottolinea la verticalità e che incornicia la successione delle finestre che scandiscono i primi due piani dell’edificio. L'interno dell'edificio bancario, ed in particolare la sala destinata all'accesso del pubblico, è caratterizzato da uno stile floreale.
