Le origini della Fiera di Messina sono da ricercare nella fiera del Santo Sepolcro, istituita da Federico II nel 1296 e che, fino al XV secolo, risulta essere una delle più importanti fiere d'Italia. Nella seconda metà del XIX secolo l'istituzione assume un importante ruolo alla luce delle nuove rotte del Mediterraneo alla luce dell'apertura del Canale di Suez.
Le origini della Fiera di Messina sono da ricercare nella fiera del Santo Sepolcro, istituita da Federico II nel 1296 e che, fino al XV secolo, risulta essere una delle più importanti fiere d'Italia. Il terremoto del 1908 fa registrare un doloroso arresto ma nel 1934, la sua rinascita è voluta dal Duce. Nel 1938 si inaugura la nuova sede presso il sito immerso nel lussureggiante parco dell'ex Giardino a mare nel quale insistono gli alberi secolari dell’ex chalet. Il periodo della guerra segna un brusco arresto delle attività che riprendono nel 1946.
Le origini della Fiera di Messina sono da ricercare nella fiera del Santo Sepolcro, istituita da Federico II nel 1296 e che, fino al XV secolo, risulta essere una delle più importanti fiere d'Italia. Nella seconda metà del XIX secolo l'istituzione assume un importante ruolo alla luce delle nuove rotte del Mediterraneo determinatesi con l'apertura del Canale di Suez. Il terremoto del 1908 fa registrare un doloroso arresto ma nel 1934, la sua rinascita è voluta dal Duce che investe molte risorse economiche e simboliche. Nel 1937 la Fiera di Messina risulta essere l'unica fiera siciliana e pertanto assume un ruolo di importanza strategica nei commerci di oltremare. Nel 1938 si inaugura la nuova sede presso il sito immerso nel lussureggiante parco dell'ex Giardino a mare nel quale insistono gli alberi secolari dell’ex chalet. L'area sulla quale insistono gli spazi espositivi è di circa 49.000 mq localizzata sul lungomare della città in una posizione strategica. L'area espositiva è organizzata su sedici padiglioni in muratura. Il progetto primitivo è degli architetti Adalberto Libera e Mario De Renzi che nel XVI anno dell'era fascista sperimentano a Messina il linguaggio razionalista. Il periodo della guerra segna un brusco arresto delle attività che riprendono nel 1946. Il nuovo progetto è dell'architetto Filippo Rovigo in qualità di tecnico di fiducia della Fiera, al quale succede l'anno successivo l'arch. Vincenzo Pantano. Entrambi i professionisti che determinarono gli ultimi interventi "moderni" nella cittadella fieristica si erano formati presso l'Istituto di studi Superiori di Roma in cui insegnava Gustavo Giovannoni.