L’isolato 305 del piano regolatore di Messina è occupato da diversi comparti che sono stati saturati nel primo periodo della ricostruzione. Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Pietro Inerdonato il quale adottò un linguaggio già adottato nei comparti vicini.
L’isolato 305 del piano regolatore di Messina è occupato da diversi comparti che sono stati saturati nel primo periodo della ricostruzione. Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Pietro Inerdonato il quale adottò un linguaggio già adottato nei comparti vicini. Il lotto sul quale sorge l’edificio ha una lieve differenza di quota che viene recuperata in corrispondenza del basamento. Tutto il primo livello fuori terra è realizzato con finte bugne in stucco che costituiscono il fondo sul quale si aprono le luci del piano botteghe che, sulla via Garibaldi, sono concluse a finto arco, mentre sull'altro prospetto sono caratterizzate da un architrave rettilinea. Al piano superiore si registra, in corrispondenza delle luci sottostanti, un’alternanza di finestre e balconi la cui altezza è contenuta entro una fascia corrispondente all’altezza del parapetto dei balconi; questi ultimi sono caratterizzati dalla presenza di balaustrini in cemento armato. Ai lati dei balconi sono posti dei dadi a rilievo in stucco di cemento, contenuti entro la fascia che stacca il piano terreno, caratterizzato dall’impiego di bugne, dal piano primo le cui superfici in stucco sono lavorate a frattazzo rifinito a punta di cazzuola. Da tali dadi si dipartono coppie di paraste anch’esse in stucco, che si concludono con mensole che reggono visivamente il cornicione dell’edificio. I capitelli di tali paraste sono decorati con superfici lisce a cemento e ciascuna coppia mostra un puttino alato in stucco. L’edificio è concluso da un parapetto sommitale dotato di scorniciature, interrotte da pilastrini posti in continuità con le coppie di paraste.
L’isolato 305 del piano regolatore di Messina è occupato da diversi comparti che sono stati saturati nel primo periodo della ricostruzione. Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Pietro Interdonato il quale adoperò un linguaggio già adottato nei comparti vicini. il lotto sul quale sorge l’edificio ha una lieve differenza di quota che viene recuperata in corrispondenza del basamento. Tutto il primo livello fuori terra è realizzato con finte bugne in stucco che costituiscono il fondo sul quale si aprono le luci del piano botteghe che, sulla via Garibaldi, sono concluse a finto arco, mentre sull'altro prospetto sono caratterizzate da un architrave rettilinea. Al piano superiore si registra, in corrispondenza delle luci sottostanti, un’alternanza di finestre e balconi la cui altezza è contenuta entro una fascia corrispondente all’altezza del parapetto dei balconi; questi ultimi sono caratterizzati dalla presenza di balaustrini in cemento armato. Ai lati dei balconi sono posti dei dadi a rilievo in stucco di cemento, contenuti entro la fascia che stacca il piano terreno, caratterizzato dall’impiego di bugne, dal piano primo le cui superfici in stucco sono lavorate a frattazzo rifinito a punta di cazzuola. Da tali dadi si dipartono coppie di paraste anch’esse in stucco, che si concludono con mensole che reggono visivamente il cornicione dell’edificio. I capitelli di tali paraste sono decorati con superfici lisce a cemento e ciascuna coppia mostra un puttino alato in stucco. L’edificio è concluso da un parapetto sommitale dotato di scorniciature, interrotte da pilastrini posti in continuità con le coppie di paraste.