L’isolato 318 del Piano Regolatore della città di Messina fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Peressutti nel 1926 e consta di due corpi di fabbrica separati tra loro da una galleria interna che risulta coperta da una struttura in metallo e vetro che ne protegge le superfici. All’esterno questo fabbricato si manifesta lungo la via Sant’Agostino con due differenti corpi di fabbrica tra loro uniti da un portale di ordine gigante che dà accesso a questa galleria che separa i due edifici e che contempla un passaggio nel suo estradosso.
L’isolato 318 del Piano Regolatore della città di Messina fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Peressutti nel 1926 e consta di due corpi di fabbrica separati tra loro da una galleria interna che risulta coperta da una struttura in metallo e vetro che ne protegge le superfici. All’esterno questo fabbricato si manifesta lungo la via Sant’Agostino con due differenti corpi di fabbrica tra loro uniti da un portale di ordine gigante che dà accesso a questa galleria che separa i due edifici e che contempla un passaggio nel suo estradosso. L’edificio è caratterizzato dai quattro angoli concavi in cui insistono altrettante fontane in marmo che risultano coperte dai catini delle concavità così ottenute. Sopra tali catini insiste, in ciascuno degli angoli, un terrazzino che conferma la concavità sottostante. Il parapetto che conclude le facciate dell’edificio, che in corrispondenza degli angoli reca la scritta INPS, individua l’edificio come ex sede dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
L’isolato 318 del Piano Regolatore della città di Messina fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Peressutti nel 1926 e consta di due corpi di fabbrica separati tra loro da una galleria interna che risulta coperta da una struttura in metallo e vetro che ne protegge le superfici. All’esterno questo fabbricato si manifesta lungo la via Sant’Agostino con due differenti corpi di fabbrica tra loro uniti da un portale di ordine gigante che dà accesso a questa galleria che separa i due edifici e che contempla un passaggio nel suo estradosso. L’edificio è caratterizzato dai quattro angoli concavi in cui insistono altrettante fontane in marmo che risultano coperte dai catini delle concavità così ottenute. Sopra tali catini insiste, in ciascuno degli angoli, un terrazzino che conferma la concavità sottostante. Il parapetto che conclude le facciate dell’edificio, che in corrispondenza degli angoli reca la scritta INPS, individua l’edificio come ex sede dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. La pianta dell’edificio possiede due assi di simmetria: uno secondo lo sviluppo della galleria coperta e l’altro ortogonale. Il basamento del fabbricato è realizzato con un sistema di paraste bugnate che sporgono dal filo dei prospetti in modo alternato e ne segnano il ritmo, individuando al proprio interno l’area destinata alle bucature dotate di ringhiere metalliche. Questo basamento copre in altezza tutto il piano terreno ed è caratterizzato da una serie di finestre concluse con un finto arco spezzato, che sono dotate di ringhiere metalliche. Il primo livello invece è caratterizzato dalla presenza di finestre contornate con opere in finta pietra a bugne individuate anche attraverso le cornici che riprendono i motivi sottostanti e che sono sormontate da un timpano triangolare in stucco cementizio. In linea con le aperture del secondo livello fuori terra sono le finestre del terzo livello che mostrano una semplice cornice in stucco dalle forme semplificate. Tutti i prospetti sono scanditi da un sistema di paraste bugnate che individuano le campate dell’edificio e che raggiungono il cornicione e lo sostengono, da un punto di vista percettivo, concludendosi con coppie di mensoline che simulano capitelli stilizzati. Il cornicione contorna i due corpi di fabbrica che insistono nell’isolato assecondando le concavità in corrispondenza degli angoli dell’isolato.
