letteratura

Letteratura

Scinnenti e Muntanti (Rema scendente e rema montante)

Riprendendo da Bartolo Cattafi, posto in epigrafe alla raccolta, la suggestione della “rema scendente” e di quella “montante” che, come fasci alterni di energia, Sicilia e Calabria si scambiano attraverso le acque dello Stretto, Maria Costa dedica i suoi versi al popolo del mare e al mondo mitico affacciato sulle sponde di Scilla e Cariddi. Il volume, edito nel 2003 dalla messinese EDAS, è parte di “Abralia”, collana di poesia e prosa contemporanea diretta da Giuseppe Cavarra, che ne cura l’introduzione.

L'alba nera

Romanzo d’esordio dello scrittore e sceneggiatore Mario Falcone, L’alba nera evoca la violentissima scossa di terremoto che, all’alba del 28 dicembre 1908, rade al suolo la città di Messina, cancellando dalle carte geografiche una delle più belle e prospere città del Regno d’Italia. Tra misteri e tradimenti, omertà e “poteri forti” che ostacolano la giustizia, a emergere come vera protagonista del romanzo è Messina stessa, raccontata nei mesi precedenti alla catastrofe.
 

Acqualadrone

Ambientati in un antico villaggio di pescatori, da cui prende nome l’intera raccolta, i racconti di Acqualadrone di Eugenio Vitarelli evocano il mondo delle contrade marinare dello Stretto, attraverso i suoi luoghi e i suoi protagonisti, le sue memorie e i suoi miti. Uscita per la prima volta nel 1988, la raccolta è stata ripubblicata nel 2013 dalla casa editrice messinese Mesogea, con l’aggiunta del racconto La chiurma, apparso nel 1992.   

Marta d'Elicona

Condotta all’insegna di una indagine sui luoghi della terra natale dell'autore, la scrittura di Marta d’Elicona contamina trasfigurazione romanzesca e dimensione antropologica, raccontando la storia di una pastorella guaritrice tra i boschi dei Nebrodi. Al centro della vicenda, dal sapore mitico, c’è la figura femminile di Marta, figlia del pastore Gregorio Sprina, e della sua famiglia, raccontata sullo sfondo di una società arcaica che cede progressivamente all’invasione di nuovi costumi e abitudini. 

La Balza futurista

Fondata da Guglielmo Jannelli, Luciano Nicastro e Vann’Antò (al secolo Giovanni Antonio Di Giacomo), «La Balza Futurista» esce in tre numeri, il 10 e il 27 aprile e il 12 maggio 1915. È una rivista che accoglie la carica rivoluzionaria propria del giornalismo militante in un momento di assoluto vuoto editoriale per ciò che concerne la pubblicazione di fogli futuristi e che è destinata a rappresentare l’organo ufficiale del movimento pur derogando, attraverso consapevoli trasgressioni, dall’ortodossia marinettiana, conservando una specificità attinente al complesso e originale fenomeno storico-letterario dell’avanguardia siciliana, e messinese in particolare.

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