pittura

Pittura

Distrart_Claudio Piccini: “Onda al Tramonto”, 2015.

Fata Morgana, rifrazioni, sirene, gorghi, allucinazioni marine. Le acque dello Stretto di Messina hanno ispirato miti e leggende millenarie. La speciale natura di questo paesaggio immenso corre sulle ventiquattro ore del giorno in uno spettacolo sempre cangiante. Spettacolo principalmente ottico, atmosferico, che cielo e mare creano in relazioni sorprendenti, dove lo spettro cromatico sembra manifestarsi interamente in un ciclo cosmogonico dall’effetto emotivo dirompente. Tuttavia, la forma della città post 1908 sembra non accogliere questa relazione, sembra chiudere gli occhi in viali trafficati e claustrofobici senza relazioni con l’ambiente naturale. Così l’onda di Piccini investe il viaggiatore in attesa del tram con tutto l’inevitabile carico di emozioni e ricordi che il mare evoca nella psiche degli uomini di ogni latitudine.

Distrart_Nicolò Amato: “La Feluca”, 2015.

Nel deserto urbanistico della capolinea Zir, irto di linee rette e superfici grigie massacrate dal vento e dalla salsedine, il ponte della Feluca di Nicolò Amato appare come un fantasma ventoso, uno squarcio sottile, pieno di quella spiritualità vibrante che il moto del mare suggerisce romanticamente al pescatore, o al marinaio, o al viaggiatore, in piedi, sul lungo ponte della barca regina dello Stretto, la barca che non pesca ma caccia quella creatura paladina che chiamiamo Pesce Spada.

Distrart_Gabriella Accardo: “Imponderabile”, 2015.

Il tram di Messina è uno spazio sociale mobile, il tram di Messina è un teatro mobile. Non esiste luogo in cui sia possibile tastare le composizione della comunità dello Stretto con altrettanta fedeltà. Le diverse etnie, i caratteri, i tic dialettali, si mischiano quotidianamente in un piccolo show dove i corpi silenziosi si parlano, la fisicità diventa linguaggio prevalente, senza pudori, a tratti imbarazzante. Così, citando la performance di Marina Abramović e Ulay, “Imponderabilia” (1977), l’artista Gabriella Accardo sembra portare l’avanguardia artistica dentro lo spazio quotidiano del tram messinese.

Distrart_Gabriella Accardo: “Entropia. Maremoti e terremoti”, 2015.

Su onde gigantesche persiane e finestre si aprono su un delicato mondo domestico. La città del terremoto vive dentro il mare. L’utopia estetica di questa opera sembra rispondere con voce serena al grande “Pannello Polimaterico” realizzato nel 1960 da Felice Canonico nel Palazzo Palano, proprio di fronte alle fermata decorata dall’artista catanese.

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