Foto Profilo di Giuseppe Longo
Protagonista di mezzo secolo di storia culturale italiana, il messinese Giuseppe Longo lega il proprio nome alla narrativa, alla poesia e alla saggistica ma, soprattutto, al mondo del giornalismo, che attraversa come redattore e direttore di svariate testate e fondando una delle più importanti riviste storico-letterarie del Novecento, «L'Osservatore politico letterario». Figlio del giornalista Pietro Longo, segue sin da giovanissimo le orme del padre, iniziando a lavorare alla «Gazzetta di Messina», sino al 1939. Lascia poi la sua città natale, dove si era diplomato al liceo classico Maurolico e dove si era laureato in Giurisprudenza, per trasferirsi a Roma, come redattore della terza pagina del quotidiano «Il Messaggero». La carriera giornalistica di Longo prosegue in altre prestigiose testate, come «Il resto del Carlino», «L’Indipendente», «Il Giornale d’Italia», «Il Gazzettino» di Venezia, da lui diretto dal ’59 al ’76. Nel 1955 fonda e dirige a Milano «L'Osservatore politico letterario», rivista mensile che vanta firme prestigiose, come quelle di Missiroli, Prezzolini, Pallazeschi, Moretti, Sturzo, Flora, e la pubblicazione di diversi inediti e carteggi, oltre alla serie dei «Quaderni dell’Osservatore». Tra gli incarichi ricoperti, la presidenza della sezione italiana dell'Istituto internazionale della Stampa di Ginevra, del Centro italiano di studi del Diritto, della Fondazione del Vittoriale, della Pan Editrice di Milano, presso la quale pubblica una lunga serie di volumi dedicati a personalità del mondo letterario e artistico. La produzione di Longo si ispira sovente alla sua Sicilia, oggetto di indagine in numerosi interventi critici, articoli e volumi, come La Sicilia è un’isola (Martello, Milano, 1962) e L’isola perduta (Mursia, Milano, 1970). La nostalgia, unita ad uno sguardo di lucido disincanto, attraversa molti dei versi poetici dell'autore, ospitati anche nelle prestigiose edizioni milanesi Scheiwiller (L’inutile dolore, Milano, 1975). Nel suo archivio, carteggi inediti con numerose personalità dello spettacolo, della cultura e della vita politica dei suoi anni, come Marta Abba, Goffredo Bellonci, Enzo Biagi, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Piero Chiara, Alcide De Gasperi, Enrico Fulchignoni, Corrado Govoni, Curzio Malaparte, Rosso di San Secondo, Giuseppe Saragat, Camillo Sbarbaro, Antonio Segni, Diego Valeri, Cesare Zavattini, Luigi Capuana.