Galleria Foto profilo Val Romeo
Da sempre fortemente appassionata al racconto tramite immagini, cresce divorando cartoni animati nipponici e della tradizione Disney. Per anni sogna di diventare la disegnatrice che un giorno avrebbe creato dei personaggi suoi da far vivere in un mondo parallelo che al contempo mantenesse alcuni elementi realistici. Pur non ricevendo l’appoggio del suo nucleo familiare, scettico rispetto le possibili incognite riservate da una carriera artistica, decide coraggiosamente di intraprendere comunque il percorso formativo che la conduce ad iscriversi alla facoltà di Architettura di Napoli e, contestualmente, alla Scuola Italiana di Comix.
In questo periodo l’autrice si mette in evidenza per costanza, tenacia e disciplina, qualità grazie alle quali avvia le prime collaborazioni che le accorderanno la successiva e durevole attenzione di una delle case editrici nazionali più prolifiche: la Sergio Bonelli Editore. Considerata meta ideale cui giungere al termine di uno specifico percorso, è generalmente considerata l’opportunità per antonomasia da tutti gli esordienti che ambiscono a fare quel tipo di fumetto cosiddetto di “genere”. Inizialmente affascinata dalla presenza contestuale di ingredienti onirici e pragmatici (come ad esempio l’eleganza del tratto, l’espressività dei volti, le atmosfere fiabesche e l’umorismo sottile che alleggerisce le storie), per sviluppare il suo stile la Romeo continua a concentrarsi sulla compenetrazione ricorrente tra movimenti verosimili e naturali e tra situazioni surreali e idealizzate.
Tra i molti maestri avuti per brevi periodi, ricorda Giuseppe Ricciardi, Vincenzo Cucca e Pako Massimo, menzionando inoltre Alessandro Nespolino “quale insegnante più vicino per il modo di vedere le cose”, e Gianluca Acciarino, da lei ritenuto il suo vero maestro, “capace di accendere la scintilla intuitiva negli artisti e ancora oggi prezioso punto di riferimento professionale”.
In seguito, grazie al compianto Ade Capone che rimane colpito dalla sua eleganza nel disegno, l’autrice viene provinata per Lazarus Ledd, primo “bonellide atipico” di successo. Tuttavia, la serie va in chiusura a causa di alcuni problemi logistici, ma Capone non demorde, suggerendo a Federico Memola di valutarla su Jonathan Steele per Star Comics. Da qui, le opere dell’artista vengono sottoposte ad Antonio Serra, sceneggiatore e curatore di Nathan Never, che le ritiene valide.
Step by step, l’autrice viene accolta nella prestigiosa casa editrice in maniera simultanea da Serra e Gualdoni (al tempo curatore di Dylan Dog) che nel frattempo ne visiona e ne approva le tavole avviando una collaborazione continuativa per i successivi tre anni.
La sua carriera prosegue con la realizzazione di due personaggi storici dal passato editoriale importante e prestigioso: Nathan Never e Dylan Dog, dei quali rafforza, insieme agli altri disegnatori che si avvicendano nella loro rappresentazione, carattere ed espressività.
Recentemente, in qualità di componente dello staff di un progetto bonelliano firmato da Claudio Chiaverotti, l’autrice è impegnata nella lavorazione dell’atteso personaggio che vedrà la luce nell’Ottobre 2015: Morgan Lost. In merito a quest’ultimo, le uniche indiscrezioni apprese concernono l’ambientazione fantastica, stile Quinto elemento, e la maggiore libertà di inserire, in maniera più o meno subliminale, numerosi elementi mutuati alla tradizione egizia molto cara all’autrice.