Enrico Fulchignoni

Ad una brillante carriera scientifica, avviata con la laurea in Medicina e proseguita con l’attività accademica, Enrico Fulchignoni affianca la potente vocazione teatrale che lo porterà, dopo la fondazione e la direzione del teatro sperimentale di Messina nel 1935, vera e propria fucina di talenti, a dedicarsi a tempo pieno all'attività registica, consacrata con Piccola città di Thornton Wilder, considerata il suo capolavoro fra le regie teatrali. Didattica in campo teatrale, regia lirica e drammaturgia (tra il '55 e il '57 scrive anche alcuni atti unici con Beniamino Joppolo), linguaggio filmico, collaborazioni giornalistiche e produzione saggistica impegnano Fulchignoni non solo in Italia ma anche a Parigi, dove lo ritroviamo, dal 1949, alla direzione della Film Section dell’Unesco. Fulchignoni, le cui doti di cineasta e uomo di cultura sono lodate persino da Gabriel García Márquez nel suo Gente di Bogotà, 1954-1955, ottiene poi la presidenza del Consiglio internazionale del cinema e della televisione, carica grazie alla quale viene potenziato il ruolo del mezzo cinematografico nell’attività di studio, ricerca e documentazione svolta dall’organizzazione culturale delle Nazioni Unite. In tale ambito Fulchignoni realizza documentari di carattere psichiatrico, antropologico e cortometraggi di storia dell'arte, proseguendo intanto l’attività didattica sia in campo teatrale, in occasione di rappresentazioni allestite presso l'Istituto italiano di cultura, sia in quello dell'antropologia visiva, con la collaborazione ai corsi della Cinémathèque française e, per la storia del cinema, all'università della Sorbona. I mezzi di comunicazione di massa e l’industria culturale, analizzati da Fulchignoni secondo prospettive interdisciplinari e innovative, sono oggetto di una riflessione teorica per molti versi pioneristica, a partire da La moderna civiltà dell’immagine (Roma 1964). Tra i ruoli di primo piano assunti nel panorama artistico nazionale, c'è l'organizzazione di "Venezia genti", una sezione di opere cinematografiche del Terzo Mondo all'interno della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.