OPG- Socialmente pericolosi

Testo Ridotto: 

Il servizio civile prestato in una OPG segna profondamente lo sceneggiatore che decide di trasformare questo spaccato di vita personale in una graphic novel. La ferma intenzione di sdoganare la conoscenza di episodi di interesse sociale legati a questa sua esperienza privata, comporta la creazione di questo "reportage a fumetti".

Testo Medio: 

Il servizio civile prestato in una OPG segna profondamente lo sceneggiatore che decide di trasformare questo spaccato di vita personale in una graphic novel. La ferma intenzione di sdoganare la conoscenza di episodi di interesse sociale legati a questa sua esperienza privata, comporta la produzione di un voluminoso dossier, fatto di sketch, ricerche, testimonianze. Inizialmente scoraggiato da alcuni editori che ritengono l’argomento trattato eccessivamente arduo e spinoso, in un secondo tempo il racconto viene sposato dallo staff della Round Robin Editrice.
La scelta espositiva ricade sul “reportage narrativo” con il quale la descrizione della realtà viene romanzata solo per esigenze di brevità del racconto e di tutela della privacy degli individui di cui si parla. Esiste, e traspare nettamente, l’impellente volontà di dare risposte quanto più esaustive possibili sull’ambito indagato. Senza indugi, i molti dubbi relativi a questo delicato tema non vengono elusi, ma affrontati direttamente, esplorando i meandri reconditi di questo spazio tanto ideale quanto materiale.

 

Testo Esteso: 

Il servizio civile prestato in una OPG segna profondamente lo sceneggiatore che decide di trasformare questo spaccato di vita personale in una graphic novel. La ferma intenzione di sdoganare la conoscenza di episodi di interesse sociale legati a questa sua esperienza privata, comporta la produzione di un voluminoso dossier, fatto di sketch, ricerche, testimonianze. Inizialmente scoraggiato da alcuni editori che ritengono l’argomento trattato eccessivamente arduo e spinoso, in un secondo tempo il racconto viene sposato dallo staff della Round Robin Editrice.
La scelta espositiva ricade sul “reportage narrativo” con il quale la descrizione della realtà viene romanzata solo per esigenze di brevità del racconto e di tutela della privacy degli individui di cui si parla. Esiste, e traspare nettamente, l’impellente volontà di dare risposte quanto più esaustive possibili sull’ambito indagato. Senza indugi, i molti dubbi relativi a questo delicato tema non vengono elusi, ma affrontati direttamente, esplorando i meandri reconditi di questo spazio tanto ideale quanto materiale. L’interazione tra i soggetti “ospitati” e “ospitanti” riproduce il modello sociologico della cooperazione conflittuale, dove l'azione sociale ha obiettivi dissimili. In questo senso, la costruzione della narrazione tenta di rovesciare il banale cliché della criminalità alla quale ci hanno abituato i mass media, ove linciaggio e demonizzazione dell’autore del reato sviliscono la sua componente umana, creando un’artificiale sensazione di perenne insicurezza sociale. Questa battaglia simbolica si serve del mezzo illustrato puntando sulle potenzialità espressive dell’interazione tra testo ed immagini. Tramite l’impaginazione, i messaggi paratestuali, il montaggio, le parti vengono fuse e producono un integrato “systéme de signification” dei contenuti trattati. La conoscenza di una istituzione totalizzante e spesso contradditoria come quella degli OPG, la profonda umanità degli internati, la scoperta delle loro inverosimili condizioni di vita, plasmano anche la forma degli elementi dimensionali del medium fumettistico. Concepito a colori, successivamente viene realizzato in bianco e nero secondo la linea grafica richiesta dall'editore. La sperimentazione del tratto si avvale di matite molto definite che non vengono inchiostrate, ma scurite in maniera selettiva e sulle stesse vengono applicate delle mezzetinte in pittura digitale, ad imitazione della tecnica ad acquerello. La scala di grigi, utilizzata soltanto nelle scene in cui appaiono gli internati, intende rappresentare il maggiore spessore che la realtà assume quando sono presenti sul palcoscenico della vita uomini capaci di sollevare domande ed emozioni molto intense. Corredato da un corposo apparato redazionale inerente degli OPG, la chimerica opportunità di chiusura degli stessi appare auspicabile con il conseguimento di una unitarietà di intenti e di un’armonia di azioni ancora solo teorizzabili.

Misura: 
17x24cm
Numero di Pagina: 
Pagine, 120
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