Si tratta di un edificio in linea il cui corpo scala è evidenziato dall’impiego di vetro sostenuto da esili infissi in metallo. La struttura del fabbricato è in cemento armato e già dalla configurazione degli innesti pilastro-mensola della pensilina di ingresso manifesta quel linguaggio intriso di volontà di sperimentazione che troviamo impiegato anche in altri esempi coevi. Il volume del fabbricato insiste in un’area di superficie circa doppia rispetto a quella occupata dal suo attacco a terra che si caratterizza per una rotazione nella disposizione degli ambienti rilevabile dalla pianta.
Si tratta di un edificio in linea il cui corpo scala è evidenziato dall’impiego di vetro sostenuto da esili infissi in metallo. La struttura del fabbricato è in cemento armato e già dalla configurazione degli innesti pilastro-mensola della pensilina di ingresso manifesta quel linguaggio intriso di volontà di sperimentazione che troviamo impiegato anche in altri esempi coevi. Il volume del fabbricato insiste in un’area di superficie circa doppia rispetto a quella occupata dal suo attacco a terra che si caratterizza per una rotazione nella disposizione degli ambienti rilevabile dalla pianta. Tale rotazione asseconda una sorta di visione elettiva secondo l’andamento della strada che ne permette una fruizione estetica secondo molteplici punti di vista. Il corpo scala che costituisce un elemento di cerniera più alto dei due corpi di fabbrica, risulta orientato secondo uno di essi mentre l’altro vi si collega con un arretramento della parete. Il basamento del fabbricato, lievemente aggettante rispetto alle murature dei piani successivi, è evidenziato dall’impiego di un intonaco cementizio lavorato a finte bugne ad imitazione della pietra mentre il resto delle superfici è trattato con intonaco tradizionale.
Sul viale Principe Umberto, in prossimità dello svincolo autostradale di viale Boccetta, insiste un fabbricato le cui caratteristiche lo pongono in rapporto con la corrente modernista che ha sporadicamente interessato, nei diversi periodi, lo sviluppo dell’architettura cittadina. Si tratta di un edificio in linea il cui corpo scala è evidenziato dall’impiego di vetro sostenuto da esili infissi in metallo. La struttura del fabbricato è in cemento armato e già dalla configurazione degli innesti pilastro-mensola della pensilina di ingresso manifesta quel linguaggio intriso di volontà di sperimentazione che troviamo impiegato anche in altri esempi coevi. Il volume del fabbricato insiste in un’area di superficie circa doppia rispetto a quella occupata dal suo attacco a terra che si caratterizza per una rotazione nella disposizione degli ambienti rilevabile dalla pianta. Tale rotazione asseconda una sorta di visione elettiva secondo l’andamento della strada che ne permette una fruizione estetica secondo molteplici punti di vista. Il corpo scala che costituisce un elemento di cerniera più alto dei due corpi di fabbrica, risulta orientato secondo uno di essi mentre l’altro vi si collega con un arretramento della parete. Il basamento del fabbricato, lievemente aggettante rispetto alle murature dei piani successivi, è evidenziato dall’impiego di un intonaco cementizio lavorato a finte bugne ad imitazione della pietra mentre il resto delle superfici è trattato con intonaco tradizionale. Il muro perimetrale del basamento costituisce la base per l’appoggio di colonnine di sezione rotonda che reggono il balcone del piano superiore che così può avere un aggetto significativo dando un senso di orizzontalità dell’elemento balcone che si accorda con la pensilina d’ingresso e che si contrappone alla verticalità del corpo scala in vetro. Una pensilina conclude l’edificio ed aggetta in modo uniforme tenendo conto della sagoma delle superfici verticali. Le aperture sono informate alla massima semplicità e nel disegno generale si pongono come elementi che bucano le superfici e che mescolandosi in un sistema di piani e superfici orientate secondo varie direzioni raggiungono un equilibrio la cui conservazione meriterebbe maggiore attenzione.