Gli isolati 457 e 463 del Piano Regolatore di Messina sono localizzati lungo la via Garibaldi e, a causa della loro planimetria che inclina uno dei prospetti di 45 gradi, configurano la cosiddetta Piazza Ottagona. La piazza Ottagona insiste nello stesso luogo nel quale sorgeva prima del terremoto seppur con dimensioni leggermente inferiori. I due isolati sono realizzati con lo stesso linguaggio, anche se la differenza di proprietà ha provveduto ad alterarne le superfici tanto da apparire oggi profondamente differenti.
Gli isolati 457 e 463 del Piano Regolatore di Messina sono localizzati lungo la via Garibaldi e, a causa della loro planimetria che inclina uno dei prospetti di 45 gradi, configurano la cosiddetta Piazza Ottagona. La piazza Ottagona insiste nello stesso luogo nel quale sorgeva prima del terremoto seppur con dimensioni leggermente inferiori. I due isolati sono realizzati con lo stesso linguaggio, anche se la differenza di proprietà ha provveduto ad alterarne le superfici tanto da apparire oggi profondamente differenti. Ciascuno dei due isolati a due livelli fuori terra, è caratterizzato dalla presenza di un cancello su via Garibaldi che da accesso ad un cortile, al centro del quale insiste un altro basso fabbricato. Un basamento di colore scuro, circa corrispondente al piano di calpestio interno, provvede ad assicurare visivamente l’attacco a terra del fabbricato. Al di sopra di questo basamento una fascia a stucco chiaro, intervallata da campiture in finto mattone, raggiunge i davanzali delle finestre e da qui si diparte un modello decorativo a fasce continue in rilievo che caratterizza tutto il primo livello fino agli architravi delle finestre.
Gli isolati 457 e 463 del Piano Regolatore di Messina sono localizzati lungo la via Garibaldi e, a causa della loro planimetria che inclina uno dei prospetti di 45 gradi, configurano la cosiddetta Piazza Ottagona. La piazza insiste nello stesso luogo nel quale sorgeva prima del terremoto seppur con dimensioni leggermente inferiori. I due isolati sono realizzati con lo stesso linguaggio, anche se la differenza di proprietà ha provveduto ad alterarne le superfici tanto da apparire oggi profondamente differenti. Ciascuno dei due isolati a due livelli fuori terra, è caratterizzato dalla presenza di un cancello su via Garibaldi che dà accesso ad un cortile, al centro del quale insiste un altro basso fabbricato. Un basamento di colore scuro, circa corrispondente al piano di calpestio interno, provvede ad assicurare visivamente l’attacco a terra del fabbricato. Al di sopra di questo basamento una fascia a stucco chiaro, intervallata da campiture in finto mattone, raggiunge i davanzali delle finestre e da qui si diparte un modello decorativo a fasce continue in rilievo che caratterizza tutto il primo livello fino agli architravi delle finestre. Le decorazioni sono semplici, a sezione rettangolare, ma la tensione viene data dalla geometria globale della composizione piuttosto che dal particolare. Le finestre sono dotate di un sopraluce realizzato con una grata decorativa in ferro protetta da una modanatura rettilinea e con due decori plastici ai lati. La rimanente parte delle superfici delle facciate è occupata da un intonachino porpora lavorato a punta di cazzuola ad imitazione del mattone. I balconi, sia in aggetto che a filo del prospetto, hanno un parapetto in cemento armato, caratterizzato dalla suddivisione dello spazio in aree quadrate suddivise per mezzo di esili elementi, sia secondo i due assi verticale ed orizzontale, sia secondo le diagonali del quadrato così da formate una sorta di stella ad otto punte. Gli angoli della costruzione sono sottolineati dalla presenza di coppie di lesene ciascuna delle quali contiene in sommità una forma antropomorfa in stucco. Il cornicione visivamente sorretto da una successione di mensoline conclude l’edificio. L’osservazione del fabbricato non permette di definire con precisione le modalità originarie di confezionamento delle malte perché interventi di ripristino delle superfici hanno provveduto a cancellare ogni possibile traccia degli elementi originari.