Razionalismo

Razionalismo

Isolato 295 del PR di Messina - Cinema Apollo

Il cinema Apollo (originariamente Ariston) occupa il I comparto dell’isolato 295 del Piano Regolatore dell’ingegnere Luigi Borzì. Questo comparto rimase inedificato fino a quando, nel 1954 fu realizzato il cinema ad opera dell’architetto Filippo Rovigo. Anche questa architettura risente del linguaggio utilizzato da Rovigo nelle sue opere e manifesta uno stretto legame con l’architettura razionalista che, dopo il periodo fascista, poteva manifestarsi nelle sue forme pure e scevre da qualunque citazione nazionalista.

Isolato 268 - Plesso centrale Università di Messina

L’Università di Messina fu fondata nel 1548 da Ignazio di Loyola su impulso della classe politica e grazie al viceré Juan de Vega. La bolla pontificiaCopiosus in misericordia Dominus” di Paolo III Farnese istituiva la prima Università collegiata gesuitica in Europa. L’edificio che ospitava l’Università fu danneggiato nel terremoto del 1908 e nel 1913 venne dato incarico a Giuseppe Botto, funzionario del Genio Civile che risulta autore, insieme a Gustavo Giovannoni, della sistemazione dell’Università di Roma. Il progetto di Botto, rivisto da Giuseppe Colmayer, insiste nell’area dell’isolato 268 del PR di Messina e risulta organizzato con un corpo di fabbrica centrale nel quale è il Rettorato, affiancato da tre corpi di fabbrica che insistono su ciascuno dei due lati.

Isolato 242 del PR di Messina - Cinema Olimpia

Il cinema Olimpia venne realizzato in via Degli Amici tra il 1951 ed il 1955 nel secondo comparto dell’isolato 242 su progetto dell’architetto messinese Filippo Rovigo. Si tratta di una serie di interventi che l'architetto realizzò a partire dagli anni '50 e che riguardarono sia opere pubbliche che residenze private in cui si percepisce la continua ricerca di un ordine compositivo che sovrintenda alla realizzazione. Qui l'architettura è caratterizzata da un linguaggio moderno che, recepita la lezione razionalista, predilige l'uso di materiali come il vetro che amplificano le suggestioni che si trovano indagando il rapporto interno-esterno.

Cittadella fieristica: Edificio ingresso

Nel 1946 l’architetto Filippo Rovigo ricostruisce ciò che si è salvato della fiera dai bombardamenti e progetta, oltre allo spostamento dell’ingresso a sud della passeggiata a mare in luogo del precedente su via V. Emanuele, anche l’edificio immediatamente a fianco dell’arco in c.a. che individua ingresso. Rovigo localizza a ridosso dell’ingresso i locali per gli uffici ed un grande padiglione espositivo rettangolare orientato secondo la direzione del padiglione centrale.

Stazione ferroviaria e marittima

Il problema della ricostruzione dell’edificio della stazione si pone fin da dopo la prima guerra mondiale ma bisogna aspettare gli anni ’30 per vedere in concreto l’avvio dell’iter progettuale. Il progetto di questo nuovo edificio è affidato all’architetto Angiolo Mazzoni, allora funzionario delle Ferrovie dello Stato fin dal 1921 e autore di diverse stazioni di epoca fascista. Nel 1937 viene realizzato un plastico per essere approvato dal Duce che contava molto sull’opera di propaganda che avrebbe sortito la realizzazione di una stazione ferroviaria, opera necessaria ma che a quasi venti anni dal terremoto non era ancora stata realizzata. Così la stazione viene realizzata prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. Scene di vita rurale siciliana o di paesaggio. L’opera inneggia ai valori del lavoro e dell’operosità italiana e, come dice lo stesso Mazzoni nella sua proposta per l’esecuzione di opere artistiche per la stazione di Messina, “Il mosaico misura circa 135 di superficie e verrà realizzato in smalto e vetro colorato, materiali questi propri del mosaico classico”.  

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