PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Fata Morgana, rifrazioni, sirene, gorghi, allucinazioni marine. Le acque dello Stretto di Messina hanno ispirato miti e leggende millenarie. La speciale natura di questo paesaggio immenso corre sulle ventiquattro ore del giorno in uno spettacolo sempre cangiante. Spettacolo principalmente ottico, atmosferico, che cielo e mare creano in relazioni sorprendenti, dove lo spettro cromatico sembra manifestarsi interamente in un ciclo cosmogonico dall’effetto emotivo dirompente. Tuttavia, la forma della città post 1908 sembra non accogliere questa relazione, sembra chiudere gli occhi in viali trafficati e claustrofobici senza relazioni con l’ambiente naturale. Così l’onda di Piccini investe il viaggiatore in attesa del tram con tutto l’inevitabile carico di emozioni e ricordi che il mare evoca nella psiche degli uomini di ogni latitudine.
Il Museo Regionale custodisce una parte del ricchissimo patrimonio storico artistico della città pre terremoto (1908). All’interno dei locali della ex Filanda Mellinghof, che presto verranno lasciati per la nuova struttura, sono custoditi alcuni capolavori della scultura e della pittura europea, come la "Resurrezione di Lazzaro" (1609) e "L’Adorazione dei Pastori" (1609) di Caravaggio, Il Polittico di San Gregorio (1473) e la tavoletta della "Madonna col bambino benedicente e un francescano in adorazione (1474)" di Antonello da Messina.
Nelle due pensiline lato “monte”, Manuela Caruso realizza due ritratti che sono due personali interpretazioni dei leggendari progenitori medievali della città: Mata e Grifone, amanti di un epoca lontana, uniti dall’amore nonostante le differenze etniche e religiose. Seguendo le tracce dei “Giganti”, le due opere di MaCa si caricano di uno speciale, contemporaneo significato. Grifone dalla testa laureata è un fortissimo e attualissimo messaggio contro la discriminazione, mentre la Mata, occidentale e conturbante regina, richiama con il suo sguardo di ghirigori e giravolte il suo amato verso la casa del cuore.
In Viale Principe Umberto, sulla muratura del castello di Roccaguelfonia, posta accanto alla torre ottagonale edificata da Federico, trova posto una nicchia caratterizzata da una mensola lievemente aggettante dal filo della muratura dalla quale si riparte un profilo modanato che individua il perimetro della nicchia. Tale nicchia è dotata di un catino e, all’interno di questa, trova posto una statua della Madonna Addolorata. La composizione risale agli anni ‘30 e fu realizzata dallo scultore Tore Calabrò. I materiali che la compongono sono stucchi a base cementizia.