PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Prende il nome dell’ordine militare messinese dei Cavalieri della Stella che difendeva la città dagli assalti dei Turchi. Fondato nel 1596 da Giovanni Ventimiglia, marchese di Geraci, luogotenente e capitano generale di Filippo II. L'ordine era così chiamato per la “stella” dorata che i Cavalieri indossavano sul petto, ricordo di quella che guidò i Re Magi durante il loro viaggio verso la grotta di Betlemme.
Il protagonista è Jack, eroe liberatore di un mondo attanagliato da oscure presenze, denso di pericoli, che grazie alla sua vivace intelligenza e alla nobile generosità del suo cuore, riuscirà con coraggio a guadagnarsi l’appellativo di “Ammazzagiganti”.
Il cosiddetto Palazzo di Marmo occupa l’intero isolato 329 del PR di Messina e fu progettato in una prima versione dall’ingegnere Vincenzo Vinci con forme inclini all’eclettismo neorinascimentale. La costruzione dell’edificio attuale avvenne a partire dal 1931 per iniziativa dalla Società Peloritana Edilizia (SPE) mentre la costruzione dell’edificio fu curata dalla Società Peloritana Anonima Costruzioni Edilizie (P.A.C.E.) con la direzione tecnica dell’ingegnere Carlo Riccardo Lo Surdo che ne curò anche i calcoli di stabilità ed il progetto amministrativo. Tuttavia la paternità del progetto dell’edificio è da sempre stata attribuita all’architetto Camillo Puglisi Allegra sulla scorta della menzione che questi ne fa in un proprio curriculum trovato dopo la sua morte.
Il Forte di S. Chiara, oggi non più esistente, sorgeva lungo il torrente Portalegni, in corrispondenza del Palazzo Reale. Si trattava di un'opera di fortificazione della cinta murata della città della quale non è possibile stabilire con precisione la costrazione che sembra verosimile essere avvenuta nel periodo aragonese.