Illustrazione che testimonia e condensa le molteplici abilità dell’autore, è certamente la più popolare e conosciuta dal pubblico dei consumatori di ghiaccioli regionali e nazionali di tutte le età. Opera grafica realizzata nel 1993 interpreta al meglio le caratteristiche identitarie del prodotto e della società che lo produce. Intorno ai personaggi – pinguini che nel loro habitat consumano questi colorati dessert – concepiti prima nella loro versione statica e poi in quella animata, viene creata una complessa e articolata campagna pubblicitaria fatta di specifiche coordinate comunicative e logotipi appositi. Insistendo sull’importanza della comunicazione visiva in pubblicità, legata allo studio dei sistemi percettivi, alle tipologie socio-culturali, al target di riferimento, l’illustrazione risulta efficace e pertinente.
Opera commissionata nell’estate del 2012, come copertina del romanzo di Mario Oscar Venuti, viene realizzata con l’intento di riprodurre graficamente il senso metaforico del tunnel della vita che tutti noi dobbiamo attraversare e dal quale siamo, a nostra volta, attraversati.
La scelta degli elementi compositivi ricade su alcuni allegorie simboliche e ricorrenti, quali: il cammino verso l’ignoto, il buio del tunnel che lo evoca, la possibilità e il timore di un mostro che attende al termine del percorso.
Bill cammina con passo sicuro è un racconto in bilico tra la ballata e la ninnananna pulp, nato nel 2005 dalla fantasia dello scrittore messinese Graziano Delorda e dalla matita di Aristide Ciervo.
Il volume, frutto di tre anni di ricerca, è un saggio che indaga il processo di fantasia nel disegno di architettura, inteso come il potenziale sviluppo ideativo che permette di vedere cose e luoghi non ancora esistenti. Per meglio evidenziare la natura di questo meccanismo mentale, costantemente in fieri, il libro adopera la materia intangibile delle architetture fantastiche del fumetto che, private di qualsivoglia limite immaginativo, consentono di muoversi dentro una linea mediana di sicurezza, equidistante dall’ architettura ufficiale e dall’ambito disciplinare del disegno. L’approfondimento di temi riguardanti l’inventiva, l’effimero, l’irragionevole, produce un’analisi e una sintesi capaci di individuare gli elementi salienti di queste architetture, ovvero: gli archetipi principali, la sintassi e la comprensione semiotica della grafica basilare.
Dopo numerose illustrazioni contenenti elementi fantastici marcati, vicini allo steampunk e al fantasy epico come Caligo o La maschera di Bali, questa volta Vaporteppa chiede all’autore di rimuovere i dettagli della scena scelti precedentemente per la loro spettacolarità e stravaganza, per virare ed accostarsi a toni più intimi, tendenti al realismo magico.
Questa occasione consente la sperimentazione di nuove soluzioni. Rispetto alle altre copertine realizzate per la serie, come per i romanzi scritti da Carlton Mellick III, qui si opta per una sottrazione estetica che stimoli il senso misterioso della scena.
Il soggetto fa rivivere il senso di positivo disorientamento e fascinazione che il mondo della fantasia gioca nella vita di tutti. Per farlo, si serve di Orlando, ragazzino sognante, costretto a viaggiare in pullman ogni giorno per andare a scuola in città. L’intera narrazione è ricoperta di simbologia. La metropoli rispecchia la grande città ostile, grigia, cupa, metallica e con le sue dimensioni amplificate respinge gli animi più fragili. L’eccesso di strati di vestiti ingombranti di Orlando (sciarpa, cappello, guanti, giubbotto) simboleggiano la moderna “armatura” dietro la quale il piccolo si scherma per affrontare il mondo esterno, cercando riparo e difesa da una modernità dalla quale non si sente accolto e benvoluto.
Il protagonista è Jack, eroe liberatore di un mondo attanagliato da oscure presenze, denso di pericoli, che grazie alla sua vivace intelligenza e alla nobile generosità del suo cuore, riuscirà con coraggio a guadagnarsi l’appellativo di “Ammazzagiganti”.
La storia narra le vicende di Lia, una tartaruga che non conosce il mondo, ma la cui voglia di esplorarlo è tale da farle valicare il limite delle sue piccole dimensioni. Intorno al concetto di “esplorazione” si innestano percorsi sollecitanti le abilità visivo-esplorative del bambino/ragazzo nei quali le immagini non sono interferenze, ma detonatori di processi di prosecuzione fantastica della lettura.